Pil, Istat: nel 2019 frena al +0,3%

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito positivamente alla crescita del Pil per 0,4 punti percentuali

MILANO – Nel 2019 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1,787.664 miliardi di euro correnti, con un aumento dell’1,2% rispetto all’anno precedente. In volume il Pil è aumentato dello 0,3%. Lo rileva l’Istat.

Le stime dell’Istat

“Nel 2019 – commenta l’Istat – la crescita dell’economia ha segnato un marcato rallentamento. Dal lato della domanda, nonostante la decelerazione delle esportazioni, il calo delle importazioni ha determinato un contributo positivo della domanda estera netta. Dal lato dell’offerta di beni e servizi, la crescita del valore aggiunto è stata sostenuta nel settore delle costruzioni, modesta nei servizi, mentre l’agricoltura e le attività manifatturiere hanno subito una contrazione. Le unità di lavoro e le retribuzioni pro capite sono aumentate a un ritmo più moderato rispetto all’anno precedente. L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche ha registrato un netto miglioramento rispetto al 2018 e la pressione fiscale è aumentata”.

La domanda interna

Dal lato della domanda interna nel 2019 si registra, in termini di volume, una crescita dell’1,4% degli investimenti fissi lordi e dello 0,2% dei consumi finali nazionali. Per quel che riguarda i flussi con l’estero, le esportazioni di beni e servizi sono aumentate dell’1,2% e le importazioni sono diminuite dello 0,4%.

La domanda nazionale

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito positivamente alla crescita del Pil per 0,4 punti percentuali. L’apporto della domanda estera netta è stato positivo per 0,5 punti, mentre la variazione delle scorte ha contribuito negativamente per 0,6 punti. A livello settoriale, il valore aggiunto ha registrato aumenti in volume nelle costruzioni (+2,6%) e nelle attività dei servizi (+0,3%); è in calo nell’agricoltura, silvicoltura e pesca (-1,6%) e nell’industria in senso stretto (-0,4%)

(AWE/LaPresse)

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