Plagio in “Gomorra”, la Cassazione a Saviano e Mondadori: risarcimento da aumentare – LA SENTENZA INTEGRALE

Nuova tegola sulla testa dello scrittore e sulla casa editrice della famiglia Berlusconi: l'importo dovrà essere rideterminato tenendo conto degli utili realizzati illecitamente.

Roberto Saviano e Marina Berlusconi
Roberto Saviano, ospite di "Amici" di Maria De Filippi (© fotogramma della trasmissione Mediaset) e Marina Berlusconi, presidente di Mondadori (© Andrea Raso/LaPresse 23-04-2007 Milano, Italia Economia Assemblea azionisti Mondadori 2007 Nella foto:Marina Berlusconi)

Brutte notizie per Saviano e Mondadori

Un’altra tegola sulla testa dello scrittore Roberto Saviano e sulla “Mondadori”, la casa editrice della famiglia Berlusconi (presieduta da Marina Berlusconi, figlia del leader di Forza Italia Silvio). La Corte di Cassazione ha infatti annullato la sentenza con la quale la Corte di Appello di Napoli, nel 2016, aveva ridotto il risarcimento da loro dovuto alla Libra Editrice, che edita i quotidiani Cronache di Napoli e Cronache di Caserta, per il plagio degli articoli illecitamente riprodotti nel romanzo “Gomorra”, edito dalla Mondadori, da 60mila a soli 6mila euro, con spese compensate.

Da quantificare i “benefici realizzati illegalmente” da Saviano

Ora la Corte di Appello di Napoli dovrà rideterminare la somma dovuta a titolo di risarcimento tenendo conto anche dei “benefici realizzati illegalmente dall’autore della violazione”. In particolare la Suprema Corte, accogliendo il ricorso presentato per la Libra dagli avvocati Marco Cocilovo e Mauro Di Monaco, osserva che “in tema di violazione del diritto d’autore, la violazione di un diritto di esclusiva (come quello della Libra Editrice sugli articoli illegittimamente riprodotti in Gomorra, ndr) integra di per sé la prova dell’esistenza di un danno da lucro cessante”.

La sentenza integrale della Cassazione

Il parametro dei “ricavi conseguiti dal plagiario sul mercato”

Il lucro cessante, poi, deve essere valutato dal giudice “con equo apprezzamento delle circostanze del caso… cui si aggiunge però l’indicazione di un parametro esplicito, relativo agli utili realizzati in violazione del diritto”. Tale criterio, “che associa nella funzione risarcitoria anche una componente deterrente e dissuasiva, permette di attribuire al danneggiato i vantaggi economici che l’autore del plagio abbia in concreto conseguito, certamente ricomprendenti anche l’eventuale costo riferibile all’acquisto dei diritti di sfruttamento economico dell’opera (che era stato appunto quantificato in 6mila euro dalla Corte di Appello di Napoli nel 2016, ndr), ma ulteriormente aumentati dei ricavi conseguiti dal plagiario sul mercato”.

Il diritto europeo e il “criterio fondamentale” degli “utili realizzati dal contraffattore”

La Cassazione aggiunge che il diritto europeo, a tal proposito, “esige un risarcimento effettivo e proporzionalmente adeguato, calibrato su di una accurata considerazione di tutti gli elementi specifici e pertinenti del caso, tra i quali… i benefici realizzati illegalmente dall’autore della violazione”. Gli utili realizzati dal contraffattore, infatti, sono “un criterio fondamentale nella liquidazione completa ed effettiva del danno”.

Gli articoli di Cronache copiati da Saviano “hanno riscosso un grande successo”

Non si può non tenere conto del fatto che, come si legge nel testo della sentenza, “gli articoli in questione sono stati riprodotti e utilizzati nel loro valore d’uso, seppure nel contesto di un’opera molto più ampia, e hanno inoltre riscosso, sia pure in quel modo e in quelle forme, un grande successo”.

Il controricorso di Saviano e Mondadori “palesemente inammissibile”

I giudici del Palazzaccio, poi, considerano “palesemente inammissibile” il controricorso presentato dagli avvocati di Saviano e Mondadori, Vincenzo Sinisi, Claudio Marcello Leonelli, Benedetta Carla Angela Maria Ubertazzi e Luigi Carlo Ubertazzi, i quali eccepivano l’omessa motivazione su alcune difese della Libra. Lo scopo del ricorso incidentale, infatti, sarebbe quello di “riproporre alcune difese già esposte nel giudizio di riassunzione con alcuni passaggi della loro comparsa conclusionale e memorie di replica”. Proprio per questo, “tale documento… neppure soddisfa il contenuto imprescindibile di un atto di impugnazione e men che meno di un ricorso in Cassazione, giacché non rivolge specifiche censure al contenuto della decisione”. Non solo. Gli Ermellini aggiungono che “a tale onere i ricorrenti incidentali si sono totalmente sottratti con la tecnica censoria utilizzata che rimette alla Corte di andare a ricercare se, dove e quando la sentenza impugnata non si sarebbe conformata a una serie di loro osservazioni. La conseguenza non può che essere l’inammissibilità”.

Le spese legali da quantificare

Da riformulare anche la parte della sentenza in Appello che compensava le spese per tutti i gradi di giudizio, nonostante il riconoscimento della condotta plagiaria messa in atto da Saviano e dalla Mondadori. La Cassazione, infatti, ha rinviato la causa alla Corte di Appello di Napoli in diversa composizione “anche per la regolazione delle spese del giudizio di legittimità”.

Le altre contestazioni allo scrittore

E’ solo l’ultimo capitolo in ordine di tempo di una vicenda che si trascina da anni. E che riguarda solo una delle numerose contestazioni mosse allo scrittore da diversi soggetti, organi di informazione e giornalisti. (LEGGI L’ARTICOLO SULLE ALTRE POLEMICHE CHE HANNO COINVOLTO LO SCRITTORE).

Il sodalizio con le aziende di famiglia del Cavaliere

Un sodalizio, quello tra lo scrittore-icona del centrosinistra e le aziende di famiglia del leader del centrodestra Silvio Berlusconi, di natura principalmente economica e iniziato nel 2006, anno della pubblicazione del romanzo “Gomorra”. Difficilmente il libro avrebbe raggiunto un successo così ampio, internazionale, se non fosse stato per i potenti mezzi della casa di Segrate. Il rapporto si è rivelato vantaggioso per Saviano anche in seguito, visto che è stata la Mondadori a sborsare gli 80mila euro di risarcimento (che poi la Libra ha dovuto restituire in base alla sentenza oggi cassata) che nel 2015 fu determinato dalla Corte di Appello di Napoli per il plagio degli articoli di Cronache in Gomorra. Come dimenticare, poi, le numerose ospitate dello scrittore campano nella trasmissione “Amici” di Maria De Filippi, in onda sulle reti Mediaset, gestite sotto la guida di un altro figlio del Cavaliere, Piersilvio?

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