Prescrizione, caos nel Governo: scontro acceso tra Renzi e Bonafede

Foto Alberto Lo Bianco/LaPresse17-08-2018 Palermo - ItaliaCronacaPalermo, funerali di Rita Borsellino al Don Orione in via Ammiraglio Rizzo: il feretro di Rita Borsellino esce dalla chiesa, commozione ed applausiNella foto: il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede

ROMA – Lo scontro tra il leader di Italia Viva Matteo Renzi e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede provoca non poco scompiglio nel Governo. Il pomo della discordia tra l’ex premier e il grillino responsabile di via Arenula è la riforma sulla legge di prescrizione in vigore dal 1 gennaio 2020. Per volere di Bonafede la legge prevede lo stop alla prescrizione per tutti i processi. Provvedimento che ha messo sul piede di guerra penalisti e giudici per una legge che rischia di complicare enormemente i già complessi tempi giudiziari. Sullo sfondo, un enorme banco i sardine in pressing sul premier Giuseppe Conte con il quale chiedono di instaurare un dialogo.

Legge sulla prescrizione, il battibecco tra Renzi e Bonafede

Non si tratta di un semplice battibecco. Quello tra Renzi e Bonafede rischia di mandare in crisi il governo giallorosso. Nel corso dell’assemblea nazionale il capo di Italia Viva ha infatti dichiarato che “in Parlamento Italia Viva voterà contro la follia che avete fatto sulla prescrizione“, facendo notare all’esecutivo che “senza di noi non avete i numeri in Senato e forse neanche alla Camera“. Una vera e propria minaccia alla stabilità dell’esecutivo. Nonché un avvertimento, indirizzato al Guardasigilli in persona: “A Bonafede dico fermati finché sei in tempo”.
Dopo quest’ultima dichiarazione di Renzi, il ministro della Giustizia ha quindi rotto il silenzio replicando: “Non accetto ricatti e minacce da nessuno. E vado avanti“. E, rivolto a Renzi, ha aggiunto: “Ricordi che non governa più con Alfano e Verdini“.

Le sardine

Le altre forze politiche, tra cui Forza Italia, si aspettano ora un intervento di Giuseppe Conte, chiamato a rimettere l’ordine nel Governo e a placare in qualche modo una polemica che rischia di risvegliare i mai del tutto sopiti venti di crisi. Il tutto mentre sul premier pesa il pressing di seimila sardine desiderose di instaurare un dialogo con l’esecutivo. Richiesta effettuata dal movimento nascente dei giovani che hanno affollato le piazze italiane tramite una lettera inviata a Conte che il premier non può ignorare. Le sardine chiedono “risposte“, “confronti“, e cercano di capire “di chi possiamo fidarci“. Domande che, al momento, potrebbero non trovare risposta.

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