Prescrizione, il Pd chiede il passo di lato a Bonafede. Iv: “Soluzione o sì al pdl Costa”

In questo impasse le opposizioni trovano terreno fertile per sferrare attacchi al governo

Foto Palazzo Chigi / Filippo Attili / LaPresse in foto Alfonso Bonafede

ROMA – La riforma della prescrizione resta uno dei grandi nodi irrisolti dell’esecutivo giallorosso-viola. Una mina vacante sul percorso che può esplodere al minimo movimento sbagliato. Perché la norma del Guardasigilli, Alfonso Bonafede, è uno dei cavalli di battaglia del M5S, che non intende tornare sui propri passi. Il problema è che così come non piaceva agli ex alleati della Lega, la misura non va giù nemmeno a quelli attuali, il Pd e Italia viva.

La linea del premier Conte

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è convinto che una soluzione si troverà, ma la strada appare molto lunga e il tempo a disposizione troppo stretto, perché l’entrata in vigore è prevista dal 1° gennaio: da quel giorno la prescrizione si stopperà dopo il primo grado. I dem insistono nel rivedere la nuova legge: “Per evitare ulteriori stress a un governo nato per rimediare ai disastri di Salvini, mi auguro che il ministro sappia fare un intelligente passo di lato”, suggerisce Francesco Boccia. Il responsabile degli Affari regionali è sicuro che “nel giro di un paio di mesi si chiuderà la riforma del processo penale e la prescrizione si adatterà a quella riforma”. In caso contrario i dem porteranno avanti la propria proposta “e vediamo chi ci sta”.

Italia viva

Più tranchant è, invece, il giudizio di Italia viva. Per la capogruppo alla Camera, Maria Elena Boschi, “se Conte ha una soluzione accettabile e credibile, saremo lieti di condividerla. Altrimenti voteremo la proposta Costa”. L’ex ministra fa riferimento alla pdl del deputato di Forza Italia, Enrico Costa, che in via Arenula c’è stato come vice ministro del governo Renzi. Già agli inizi di dicembre il tentativo del parlamentare azzurro era stato respinto dall’aula di Montecitorio: se avesse avuto il disco verde dei colleghi, la riforma Bonafede sarebbe stata bloccata. Il Partito democratico, però, non vuole strappi né chiede “abiure” al Guardasigilli, come spiega il responsabile Giustizia, Walter Verini, ma “è inaccettabile che lui stia fermo su posizioni che vedono contrario tutto il mondo della avvocatura”.

Le opposizioni attaccano il governo

In questo impasse le opposizioni trovano terreno fertile per sferrare attacchi al governo. Per Fratelli d’Italia “il Pd continua ad abbaiare alla luna” dopo “aver sistematicamente bocciato tutti i tentativi di arginare la scellerata riforma Bonafede”. Picchia duro anche la Lega, con il deputato Jacopo Morrone, che se la prende con il M5S e i democratici, che “stanno mercanteggiando per misurare la propria forza” su una “questione di importanza fondamentale” come la giustizia. Mentre il forzista Nazario Pagano lancia un appello a una parte della maggioranza: “La riforma della prescrizione voluta da Bonafede è un abominio giuridico di cui il Partito democratico è corresponsabile. Se davvero dem e Iv vogliono rimediare a questo disastro, non devono far altro che votare la proposta Costa”. La partita interna alla coalizione di governo resta aperta, ma il risultato, ogni giorno che passa, diventa sempre più incerto.

(LaPresse/di Dario Borriello)

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