Prescrizione, il Pd sfida Bonafede: “Stop di 3 anni e 6 mesi”. Arriva in soccorso FI

Il Pd sfida Bonafede sulla prescrizione e scommette sulla mediazione di Conte. Il primo gennaio scatterà lo stop alle lancette dei processi dopo il primo grado, stabilito dalla legge 'Spazzacorrotti' e i dem provano a correggere il tiro

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

ROMA – Il Pd sfida Bonafede sulla prescrizione e scommette sulla mediazione di Conte. Il primo gennaio scatterà lo stop alle lancette dei processi dopo il primo grado, stabilito dalla legge ‘Spazzacorrotti’ e i dem provano a correggere il tiro, depositando, sia alla Camera che al Senato, un disegno di legge che, di fatto, stravolge la norma voluta e difesa strenuamente dal Guardasigilli.

La proposta

A presentare il testo al Nazareno c’è lo stato maggiore del partito in materia di giustizia. Unico assente il vicesegretario Andrea Orlando, ma è sostanzialmente la sua riforma sulla prescrizione che la proposta dem ripercorre. La legge crea una distinzione tra le sentenze di condanna e quelle di assoluzione (“secondo noi è il minimo sindacale”, spiega il capogruppo Pd in commissione Giustizia alla Camera Alfredo Bazoli) e prevede di sospendere la prescrizione “dopo la pronunzia della sentenza di primo grado o del decreto di condanna” per due anni in caso di appello e per un ulteriore anno in caso di ricorso in Cassazione, prevedendo sei mesi aggiuntivi “se è disposta la rinnovazione dell’istruzione dibattimentale”. In tutto tre anni e sei mesi di stop. “Siamo sicuri che in questo modo non si prescriverà neanche un processo in appello e in Cassazione, ma lasciamo una barriera finale per evitare processi infiniti”, insistono i dem.

L’obiettivo

Al Nazareno confidano nel vertice di maggioranza in calendario per il 7 gennaio e nella mediazione di Conte. “Il nostro obiettivo non è far cadere il Governo – è la premessa del responsabile giustizia Walter Verini – il Governo andrà avanti se avrà delle cose da fare. Solo che siamo in una coalizione. Tre forze dell’attuale maggioranza si sono contrapposte quando il precedente Governo ha presentato e approvato la legge sulla prescrizione. Essendo una coalizione ci aspettiamo che il ministro della Giustizia e il premier facciano una sintesi”.

Se, però, dal M5S non dovessero arrivare aperture, avverte Verini, “la proposta verrà discussa in sede parlamentare come è normale che sia”. I dem, ovviamente, sperano di non arrivare allo scontro in Aula. E’ di Forza Italia, intanto, il primo sì, che viene recapitato al Nazareno pur condito da polemiche e sospetti. “Quelli del Pd hanno davvero una gran bella faccia tosta. Prima respingono più volte la nostra proposta provocando l’entrata in vigore dello stop alla Prescrizione targato Bonafede, poi presentano un testo con gli stessi contenuti della proposta appena bocciata. L’unica differenza sta in sei mesi di sospensione in più dopo il primo grado e sei mesi in meno dopo l’appello. Noi comunque andiamo avanti in modo lineare. Se l’8 gennaio venisse presentato un emendamento alla proposta di Forza Italia, contenente questo testo del Pd, lo voteremmo in un minuto”, dice Enrico Costa, autore della proposta che a gennaio verrà esaminata dalla Camera.

E se Nicola Zingaretti parla di proposta “al servizio di cittadini e imprese”, a microfoni spenti la consapevolezza degli uomini dem non cambia: “A gennaio ci sarà il redde rationem. Se Bonafede ci dice di no su tutta la linea bisognerà fare una valutazione politica”.

di Nadia Pietrafitta

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