ROMA – Copiare stelle e sole per produrre energia pulita: è il progetto di fusione nucleare dal costo di 85mln di euro. E’ stata Enea a comunicare il Divertor Tokamak Test (Dtt), che consiste in una mega infrastruttura scientifica promosso dalla stessa Enea, Eni e Consorzio Create. Le gare hanno superato gli 85 milioni di euro. Inoltre la compagine azionaria della Dtt Scarl, la società che dovrà realizzare il progetto ha dato spazio all’ingresso di sei nuovi soci – Infn, Consorzio Rfx, Politecnico di Torino, Università della Tuscia, Milano Bicocca e Roma Tor Vergata e tra non molto il Cnr.
L’Enea spiega che “l’investimento complessivo è di oltre 600 milioni di euro, di cui 250 milioni grazie ad un prestito Bei, la Banca Europea degli Investimenti, che lo ha inserito tra i Progetti Strategici, tenuto conto delle ricadute stimate per un fattore 4, oltre 2 miliardi di euro e la creazione di circa 1.500 nuovi occupati”.
La partnership
Il presidente di Enea, Federico Testa ha sottolineato che “l’ingresso di sette nuovi soci con elevate competenze scientifico-tecnologiche è un importante valore aggiunto per questo progetto sfidante e complesso”. Pertanto “si evidenzia il ruolo sempre più strategico di questo progetto nell’ambito delle iniziative per il rilancio post pandemia: Dtt – un super lab che sorgerà a Frascati – è la più importante infrastruttura di ricerca a livello nazionale prevista negli ultimi decenni, un’opportunità unica per consolidare il primato scientifico, tecnologico e industriale raggiunto dall’Italia in un settore che ha portato a successi importantissimi, anche a livello economico”.
Le quote di partecipazione
Secondo gli esperti il progetto ha la forza “di generare 1.500 nuovi posti di lavoro e 2 miliardi di euro in ricadute economiche. L’adesione alla società Dtt Scarl da parte dei nuovi sei partecipanti è avvenuta attraverso la sottoscrizione del 4% circa del capitale sociale ceduto da Enea e così suddiviso: Infn 1%, Consorzio Rfx 0,5%, Politecnico di Torino 0,5%, Università degli Studi della Tuscia 0,5%, Università di Roma Tor Vergata 0,5%, Università di Milano Bicocca 0,5%, mentre il Cnr aderirà con lo 0,5%. La quota di partecipazione Enea si attesta al 70%, quella di Eni al 25% e il Consorzio Create è all’1%.” Inoltre sono Stati acquistati 18 giganteschi magneti superconduttori da parte dell’italiana Asg Superconductors (Malacalza), che ha acquisito contratti simili anche per il progetto internazionale sulla fusione Iter.
Le gare
Per la partecipazione al progetto le gare sono state vinte da: Kiswire Advanced Technology (per oltre 32 milioni di euro). da Luvata Waterbury (16 milioni) e da Furukawa Electric Co (4 milioni). Inoltre Enea comunica che “quest’anno saranno bandite nuove gare per i componenti principali e i lavori di adattamento del sito all’interno del Centro Ricerche Enea di Frascati dove verrà realizzato un polo scientifico-tecnologico fra i più avanzati a livello internazionale, aperto a ricercatori e scienziati di tutto il mondo”.
La struttura
Si tratta di dar vita ad una struttura alta 10 metri con raggio 5. Nel suo interno “33 metri cubi di plasma alla temperatura di 100 milioni di gradi con un’intensità di corrente di 6 milioni di Ampere – pari alla corrente di sei milioni di lampade e un carico termico sui materiali fino a 20 milioni di watt per metro quadrato pari a oltre due volte la potenza di un razzo al decollo”. Gli oltre 40 chilometri di cavi superconduttori di niobio, stagno, titanio – distanti solo poche decine di centimetri – saranno a 269 °C sotto zero”.