Prysmian: utile sale a 255 milioni in nove mesi (+82%)

Il Consiglio di Amministrazione di Prysmian ha approvato oggi i risultati consolidati di Gruppo relativi ai primi nove mesi del 2021.

Foto Nicola Vaglia/ LaPresse

ROMA – Il Consiglio di Amministrazione di Prysmian ha approvato oggi i risultati consolidati di Gruppo relativi ai primi nove mesi del 2021.

I Ricavi di Gruppo sono ammontati a 9.294 milioni registrando una variazione organica del +11,4% rispetto ai primi nove mesi del 2020, escludendo il segmento Projects evidenziando un forte recupero in tutti i Business e in pressoché tutte le geografie.

L’Utile Netto della Capogruppo balza del +82,1% a 255 milioni rispetto ai 140 milioni del corrispondente periodo del 2020.

Negli ultimi dodici mesi il Gruppo ha generato un Free Cash Flow pari a 282 milioni (escludendo 80 milioni di esborsi relativi al contenzioso Antitrust e 81 milioni relativi ad acquisizioni).

L’aumento del capitale circolante netto operativo degli ultimi dodici mesi rimane contenuto, forte impatto negativo derivato dall’incremento del prezzo dei metalli e delle altre materie prime.

“I risultati dei primi nove mesi del 2021 segnano il ritorno a livelli del pre-pandemia – commenta l’Amministratore Delegato Valerio Battista. – Il trend di recupero è positivo in tutti i business e a livello globale, con segnali di ulteriore miglioramento registrati nel terzo trimestre. In particolare, è il segmento Energy a mostrare ancora resilienza e buona capacità di ripresa. Anche il Telecom è in miglioramento spinto dalla ripresa della domanda in particolare negli USA e da un miglior bilanciamento di domande e offerta in Cina. Projects torna a segnare una crescita organica positiva, con previsioni di un forte recupero nel quarto trimestre.

“La decisa ripresa della crescita organica dei ricavi si accompagna al balzo dell’Adjusted EBITDA e al miglioramento dei margini di profittabilità, conseguita anche grazie al focus sul cliente e alle efficienze operative che hanno consentito di limitare l’impatto del rincaro delle materie prime e dei costi di shipping. Le recenti maxi commesse negli Stati Uniti hanno portato il totale dei progetti acquisiti da inizio anno a un ammontare di 2,3 miliardi, confermando il ruolo da protagonista che il nostro Gruppo ricopre nei piani di sviluppo e ammodernamento delle infrastrutture energetiche. Pur mantenendo la prudenza che da sempre caratterizza il nostro stile manageriale, esprimo fiducia nella possibilità di raggiungere la parte alta dell’obiettivo di EBITDA Adjusted (920 milioni – 970 milioni) che ci siamo dati per l’intero esercizio 2021”, conclude Battista.

LaPresse

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