Quirinale, Draghi ‘sonda’ industriali e prepara decreto bollette

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi / LaPresse in foto il Presidente del Consiglio Mario Draghi

ROMA – La giornata di Mario Draghi è ancora una volta ricca di incontri, tanto che ormai in Parlamento non manca chi utilizza l’ironia per fotografare la situazione: “Il premier sta già facendo le consultazioni”. Battute a parte, sono in molti a registrare “il cambio di passo”. Nell’agenda del presidente del Consiglio, nonostante alcuni faccia a faccia restino riservati, da martedì si sono succeduti gli appuntamenti con Sergio Mattarella, Roberto Fico, i ministri Lorenzo Guerini, Marta Cartabia, Maria Cristina Messa, e poi Filippo Patroni Griffi, che terminato il suo mandato come presidente del Consiglio Stato, sarà a tutti gli effetti giudice della Consulta.

La girandola degli incontri inizia con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi

Sul tavolo, ovviamente, il dossier sul costo dell’energia. Il governo è al lavoro per mettere in campo un ulteriore provvedimento che aiuti famiglie e imprese a contrastare i rincari delle bollette. La sfida, insieme a quella dei ristori per le attività costrette alla chiusura, è decisiva perché ne va della ripresa del Paese. I tecnici lavorano tutto il giorno al provvedimento e puntano a chiudere su un intervento di 4 miliardi.

Non ci sarà invece la tassazione degli extraprofitti, che “va studiata bene” per evitare problemi di costituzionalità. Il premier segna sul taccuino le difficoltà manifestate dal leader degli industriali e assicura che domani dovrebbe arrivare una risposta “consistente” anche per le piccole e medie imprese non energivore (più tutelate in legge di Bilancio).

Non solo Bonomi, però. Intorno a ora di pranzo, a varcare la porta della stanza del presidente del Consiglio, è il numero uno di Stellantis, John Elkann. Il faccia a faccia viene derubricato a “uno degli incontri istituzionali” che il manager sta facendo in questo periodo. Però, mentre in Parlamento salgono le quotazioni di Draghi come prossimo presidente del Consiglio, per radio Transatlantico è quasi dato per scontato il fatto che il premier stia “sondando gli umori degli industriali rispetto al suo futuro e a quello del Paese”.

Nel pomeriggio il focus è sulla scuola. Draghi vuole essere costantemente aggiornato sulla percentuale di dad e sulla possibile carenza degli organici, mentre in tanti invocano misure più semplici per il rientro dalla quarantena degli studenti. A sera a palazzo Chigi arriva anche Elisabetta Belloni. La numero uno del Dis, le cui quotazioni quale possibile sostituta di Draghi alla guida del governo sono in salita negli ultimi giorni, però, non incontra il premier.

E mentre per i bookmakers, con il passare dei giorni, dimezzano le quote per un trasferimento dell’inquilino di palazzo Chigi al Quirinale, considerandolo sempre più probabile, tra i ministri e i parlamentari si parla con sempre maggiore insistenza di un governo ‘fotocopia’. Con un premier diverso e “più o meno” gli stessi ministri. Addetti ai lavori e diretti interessati sanno, comunque, che una volta caduto un governo, nulla è dato per scontato. Tanto che tra i ministri – che negli scenari della fantapolitica vengono considerati possibile candidati alla presidenza del Consiglio – la scaramanzia regna sovrana: “Io premier? Già è tanto se resto ministro”.(LaPresse)

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