Quota 100, Taricco (Pd): “E’ un danno per altri cittadini in diritto di pensione”

Il senatore del Pd Mino Taricco ha presentato, insieme a molti senatori del suo gruppo, un’interrogazione al Ministro del Lavoro e al Ministro dell'Economia, per porre l’attenzione sugli effetti che sta provocando la priorità data all’erogazione della pensione cosiddetta “Quota 100”.

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

ROMA – Il senatore del Pd Mino Taricco ha presentato, insieme a molti senatori del suo gruppo, un’interrogazione al Ministro del Lavoro e al Ministro dell’Economia, per porre l’attenzione sugli effetti che sta provocando la priorità data all’erogazione della pensione cosiddetta “Quota 100”. Questa interessa su tutti quei cittadini in diritto di pensione secondo i requisiti “comuni”, che ne hanno fatto richiesta. “A seguito della presentazione delle prime domande – sostiene Taricco – si sta creando una situazione a dir poco paradossale. La volontà di accelerare la definizione delle pratiche correlate all’erogazione di “Quota 100” nella prima finestra utile, ha determinato un serio rallentamento nella definizione di tutte le pratiche “altre”. Queste legate a pensioni di vecchiaia, anzianità o reversibilità, per tutti quei cittadini che hanno quindi chiesto o chiedono oggi la pensione secondo i requisiti “comuni”.

Il problema

Questa situazione rischia, da una parte di corrispondere ad alcuni “quota 100” ratei indebiti e dover poi procedere, in un secondo momento, al loro recupero, mentre invece si dovrebbe procedere in via preventiva ad ogni opportuna verifica di corrispondenza tra le dichiarazioni rese nella domanda e le informazioni presenti in Unilav – come avviene, per altro, per qualsiasi altro cittadino che richiede la pensione “normale. Per questi motivi – conclude il senatore dem – ho voluto interrogare i Ministri interessati per domandare loro se non ritengano ingiusto ed ingiustificato porre su un binario preferenziale la definizione delle pratiche, la liquidazione e l’erogazione delle pensioni per “quota 100”, a scapito delle “normali”, determinando appunto un evidente danno nei confronti di ogni altro cittadino che ha avanzato richiesta per pensioni diverse”.

LaPresse

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