Radicali, tre buste contenenti materiale sospetto indirizzate a Bonino

Ad aprirla è stata la collaboratrice della senatrice, che è stata portata all'Ospedale Spallanzani per accertare che la sostanza non avesse contaminato il suo corpo

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 02-03-2018 Roma Politica Chiusura della campagna elettorale di +Europa Nella foto Riccardo Magi, Emma Bonino Photo Roberto Monaldo / LaPresse 02-03-2018 Rome (Italy) Closing of the electoral campaign of +Europa party In the photo Riccardo Magi, Emma Bonino

ROMA – Questa la nota di Silvja Manzi e Antonella Soldo, segretaria e tesoriera di Radicali italiani: “Ieri nella sede dei Radicali italiani di via Bargoni, a Roma, è stata recapitata una lettera indirizzata a Emma Bonino. L’involucro di cartone conteneva, una dentro l’altra, delle buste in plastica sigillata. All’interno, una polvere bianca di materiale sospetto. La cui natura sarà chiara solo dopo che saranno concluse le analisi chimiche. Il sospetto, però è che si tratti di un esplosivo o di materiale batteriologico, come fa pensare l’elettrosaldatura della busta che lo conteneva. Ad aprirla è stata la collaboratrice della Senatrice Bonino, che è stata portata all’Ospedale Spallanzani. Per accertare che la sostanza non avesse contaminato il suo corpo”.

Le missive sembrano provenire da Londra

Si legge nella nota: “Nel frattempo l’Ufficio al Senato, dove la lettera era stata portata successivamente e dove è stata aperta, è stato sigillato per bonifica. Così come è in corso la bonifica della sede di Radicali italiani. Dove nel frattempo hanno recapitato in mattinata altre due buste identiche a quella di ieri. Il mittente, ovviamente, è anonimo. Ma le missive sembrano spedite da Londra e – sebbene recapitate a mano dal postino – non riportano timbro postale. Al momento non abbiamo elementi sufficienti per valutare”.

L’avvertimento alla senatrice Bonino

“Quello che sappiamo è che il messaggio chiaro è quello di una minaccia. Nei confronti di Emma, di quello che rappresenta e delle sue e nostre battaglie. Ovviamente siamo preoccupate per l’incolumità delle persone che lavorano e frequentano ogni giorno la nostra sede e per questo per questo confidiamo nell’opera degli inquirenti che stanno lavorando al caso. Ringraziandoli per essere intervenuti immediatamente”.

(LaPresse)

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