Ragusa, 66enne uccisa in casa: fermato il marito da cui si era separata

La polizia ha fermato Giuseppe Panascia, 73 anni, per la morte di Maria Zarba, 66 anni. Uccisa nella sua casa giovedì sera nel centro storico di Ragusa

Foto LaPresse -

RAGUSA (LaPresse) – Ragusa, 66enne uccisa in casa: fermato il marito da cui si era separata. La polizia ha fermato Giuseppe Panascia, 73 anni, per la morte di Maria Zarba, 66 anni. Uccisa nella sua casa giovedì sera nel centro storico di Ragusa. L’uomo è accusato di omicidio doloso, aggravato dal fatto che la vittima è la moglie dalla quale era legalmente separato. Il corpo dell’anziana è stato ritrovato, con diverse ferite al cranio, dal nipote, che ha dato l’allarme. Dal racconto di familiari e conoscenti è emerso che i due coniugi avevano da sempre un rapporto conflittuale e per questo la donna, circa un anno fa, aveva chiesto la separazione, mal sopportata dal marito, che continuava a frequentare l’abitazione coniugale come se nulla fosse cambiato.

Ragusa, la donna aveva chiesto al marito di non presentarsi più a casa

Nei giorni scorsi Maria Zarba ha chiesto al marito di non presentarsi più a casa. E di pagare le quote mensili concordate in sede di separazione. Gli investigatori hanno escluso che il motivo dell’omicidio sia stata una rapina. Dato che non c’erano segni di effrazione e i pochi soldi non erano stati presi. La 66enne è stata descritta da tutti come una persona di grandi qualità morali. I sospetti sono perciò presto ricaduti sul coniuge, che è stato individuato dopo meno di 30 minuti dal ritrovamento del cadavere.

L’uomo ha reso dichiarazioni fuorvianti e discordanti

Fermato vicino alla casa della madre, Panascia ha reso dichiarazioni fuorvianti e discordanti con quanto emergeva dai fatti. La Scientifica ha fornito importanti elementi, anche se, nonostante le perquisizioni nei luoghi frequentati dal 73enne, l’arma del delitto, un oggetto contundente, non è stata ancora trovata.

Analisi e ricerche continuano e i risultati degli accertamenti tecnici effettuati dai biologi del Gabinetto regionale della polizia scientifica di Palermo richiedono qualche giorno, ma secondo gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Giulia Bisello, gli indizi di colpevolezza sarebbero gravi, per questo è stato disposto il fermo.

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