Rapina al casinò di Campione d’Italia, arrestate 3 persone. Ma l’esecutore materiale è ancora in fuga

Il colpo fu portato a termine il 28 marzo scorso e fruttò circa 650mila euro. Coinvolto anche un ex dipendente della struttura

Rapina al casinò
Il casinò di Campione d'Italia

COMO – Rapina al casinò di Campione d’Italia, stretta sui presunti responsabili. I carabinieri del nucleo investigativo di Como hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare a carico dei soggetti che, secondo gli inquirenti, si sarebbero resi protagonisti del blitz lo scorso 28 marzo. La rapina fruttò circa 650mila euro. Per adesso, però, è ancora libero l’autore materiale del raid.

Il ruolo determinante del dipendente del casinò

I militari dell’Arma hanno spedito in carcere Marco Robustelli e Severino Matteri, ritenuti responsabili della rapina in concorso con Roberto Bernasconi. Quest’ultimo, al momento della rapina, era un dipendente del casinò. E sarebbe stato proprio lui a giocare un ruolo determinante affinché il colpo andasse a segno lo scorso 28 marzo. L’indagine è partita e si è sviluppata, in linea di massima, seguendo gli elementi riscontrati dalle immagini delle telecamere di sorveglianza. Bernasconi, infatti, avrebbe scattato delle fotografie all’interno della struttura nelle settimane precedenti in modo tale da permettere poi al rapinatore di studiare i luoghi e orientarsi al meglio per piazzare il colpo. Inoltre, il giorno del blitz, l’ex dipendente avrebbe fornito il suo badge a chi effettuò la rapina, agevolando anche l’ingresso per raggiungere il secondo piano lasciando aperta una porta di servizio.

La rapina ritardata e il ‘protagonista’ in fuga

Secondo gli elementi raccolti da magistrati e investigatori, inoltre, la rapina era stata programmata il giorno prima rispetto a quando è effettivamente avvenuta. Il piano però fu modificato in corsa perché l’incrocio tra Bernasconi e il complice nell’ascensore – probabilmente per la consegna del badge – non avvenne come da programma. Per adesso, però, l’esecutore materiale non è ancora stato arrestato. L’uomo arrivò al secondo piano del casinò, dove ci sono le casse, col volto parzialmente coperto da baffi finti. Quindi si fece consegnare l’intero incasso. Per adesso è in fuga. Ma potrebbe non mancare molto affinché le forze dell’ordine lo bracchino.

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