Recovery, la promessa di Draghi: “Nel 2026 impatto sul Pil del 3,6%”

Oggi la bozza sarà discussa in Consiglio dei ministri

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi/ LaPresse in foto il Presidente del Consiglio Mario Draghi

ROMA – “Nel 2026 impatto sul Pil del 3,6%”: ad assicurarlo è il premier Mario Draghi. Si tratta di un  3,6% in più rispetto all’andamento tendenziale con un “effetto occupazione quasi di 3 punti percentuali”. Il dato è contenuto nella bozza del Recovery Plan che verrà oggi discussa in Consiglio. Nel piano vengono indicati obiettivi, missioni, priorità trasversali e quattro importanti riforme del governo che riguardano “pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza”.

La bozza

Nell’introduzione alla bozza del Recovery si legge come “il Pnrr è parte di una più ampia e ambiziosa strategia per l’ammodernamento del Paese”. L’esecutivo “intende aggiornare e perfezionare le strategie nazionali in tema di sviluppo e mobilità sostenibile; ambiente e clima; idrogeno; automotive; filiera della salute. L’Italia deve combinare immaginazione e creatività a capacità progettuale e concretezza”. Se si vincerà questa sfida alle prossime generazioni verrà consegnato un Paese più moderno, all’interno di un’Europa più forte e solidale

Scuola

Nel piano viene sottolineato come sia importante “aumentare di 228mila posti l’offerta per la prima infanzia, di cui 152.000 per i bambini 0-3 anni e circa 76.000 per la fascia 3-6 anni”, oltre alla “costruzione o la ristrutturazione degli spazi delle mense per un totale di circa 1.000 scuole per spingere il tempo pieno”. Il tutto in relazione alla missione istruzione con un capitale da investire che si aggira sui 19,88 miliardi. Nel progetto incluso pure “la costruzione o l’adeguamento strutturale di circa 900 edifici da destinare a palestre o strutture sportive”.

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