Reddito di cittadinanza, guerra di cifre tra i vicepremier Salvini e Di Maio

Il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha parlato di 10 miliardi per il reddito di cittadinanza. Il ministro dell'Interno Salvini lo corregge: "Se la matematica non è un'opinione ci sono 8 miliardi per il reddito"

Salvini e Di Maio

ROMA – La Manovra finanziaria è al centro dello scontro politico non solo tra governo e opposizione ma anche, soprattutto nelle ultime ore, all’interno dello stesso esecutivo. Le due anime del governo, Lega e Movimento 5 Stelle, bisticciano su cifre e priorità. L’ultimo scontro sul reddito di cittadinanza. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, parlando delle coperture delle due misure principali ha affermato: “Se la matematica non è un’opinione, se ci sono 7 o 8 miliardi per la Fornero, ce ne sono 8 per il reddito”. E qui nasce lo scontro. Il leader pentastellato Luigi Di Maio sostiene da giorni che sono 10 i miliardi che dovranno andare invece per il reddito di cittadinanza.

Scontro a distanza

“Nella manovra ci saranno 16 miliardi per i due interventi principali, reddito di cittadinanza e abolizione della legge Fornero. Ma in questa cifra ci saranno anche l’aumento delle pensioni di invalidità, il quoziente familiari, un premio alle famiglie numerose con contributo alla natalità”, ha dichiarato il leader della Lega ai microfoni di ‘Radio anch’io’. Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo intervistato da ‘Radio radicale’ ha parlato di somme più alte. “La misura messa in piedi prevede che tutta la platea abbia il reddito di cittadinanza e che si superi la legge Fornero con quota 100 vera – ha assicurato Di Maio – Nella manovra ci sono le risorse per tutte le misure che abbiamo detto”.

La reazione dei mercati

Per l’esecutivo guidato dal premier Giuseppe Conte il debito scenderà di quattro punti in tre anni. Dal 2,4% del 2019 passerà al 2,1% nel 2020, e all’1,8% nel 2021. Il governo ha provato a rassicurare i mercati, ma i dati di oggi non sono confortanti. Lo spread ha aperto in calo a 274 punti base, e ieri ha raggiunto quota 300. Debole anche l’apertura della Borsa di Milano. Ma il governo, nonostante gli screzi, si dichiara compatto. “Non c’è nessuna ipotesi di cambio di questa squadra – ha detto di Maio – Squadra che vince non si cambia”.

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