Reggio Emilia, prosciugavano conti vendite online con truffa al vaglia: denunciati

Foto LaPresse - Claudio Furlan

Roma (LaPresse) – Andando in controtendenza alla classica truffa online, che vede l’acquirente essere truffato dal venditore che una volta intascati i soldi non spedisce quanto acquistato, questa volta ad essere rimasto vittima della truffa è stato il venditore ovvero un 35enne residente a Poviglio. Su un noto sito di annunci aveva pubblicato l’inserzione relativa alla vendita di una stufa a pellet che commercializzava a 850 euro. Infatti dopo essere stato contatto dal un ipotetico acquirente, che per il pagamento ha scelto la modalità del vaglia online, si è visto il conto prosciugato di ben 1.700 euro.

L’operazione era infatti possibile solo attraverso il bancomat inserendo un codice fornito dall’acquirente. In contatto telefonico con l’acquirente il malcapitato 35enne terminata l’operazione il bancomat anziché erogargli i soldi consegnava una ricevuta. Da essa emergeva che con il suo bancomat aveva ricaricato, per 850 euro, una carta prepagata. Rassicurato dall’interlocutore che ammetteva l’errore veniva invitato a ripetere la stessa operazione vedendosi addebitare ulteriori 850 euro.

A questo punto non riceveva più alcuna rassicurazione avendo il falso acquirente chiuso la conversazione. Materializzato di essere rimasto vittima di una truffa il 34enne si rivolgeva ai carabinieri della stazione di Poviglio. Formalizzando la relativa denuncia per truffa. I carabinieri di Poviglio raccolta la denuncia avviavano le indagini. Dopo una serie di riscontri tra l’utenza telefonica dove veniva intavolata la trattativa e dove venivano date le indicazioni per il prelievo del contante a mezzo vaglia online, la carta prepagata a cui avevano versato i soldi i carabinieri catalizzavano le attenzioni investigative sugli odierni indagati, un 63enne e un 73enne Padovani, con a carico specifici precedenti di polizia, nei confronti dei quali venivano acquisiti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di truffa in concorso per la cui ipotesi di reato venivano denunciati.

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