Regionali in Campania, Forza Italia ha paura di Mastella

L’ex Guardasigilli in campo per vincere, i vertici azzurri provano ad arginarlo. Patriciello e Cesaro, imprenditori della sanità, apprezzano la linea De Luca. Salvini pensa a Grimaldi ma può appoggiare l’ex ministro

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

Clemente Mastella fa paura a Forza Italia. Il nome dell’ex Guardasigilli, oggi sindaco di Benevento, è al momento l’unico potenzialmente vincente per il centrodestra alle Regionali. Un personaggio politico nazionale, con una solida esperienza amministrativa, un nome di partito che potrebbe rivelarsi scelta vincente per il centrodestra nella prossima partita delle Regionali. Ecco il problema: il fatto che sia un nome vincente non esalta affatto i vertici di Forza Italia. Da Mara Carfagna, a Luigi e Armando Cesaro, ad Aldo Patriciello. Questi ultimi non si strapperebbero i capelli all’idea di una conferma dell’attuale governatore. Soprattutto ai Cesaro e a Patriciello, imprenditori della sanità convenzionata, che hanno avuto modo di apprezzare le scelte di De Luca al timone di Palazzo Santa Lucia in questo settore. Così la ricerca di un nome da proporre per il prossimo anno è stata finora argomento neanche troppo interessante in casa azzurra. E le varie proposte, comprese le diverse autocandidature pervenute, sono state accolte con un silenzio di totale disinteresse, non con grida di battaglia. Mastella si è lanciato in questa avventura dal primo momento, con una proposta molto chiara, quella di lanciare le primarie del centrodestra alle quali, senza esitazione, parteciperebbe in prima persona. Reazioni? Nulla. Il nulla più totale. Ad oggi non ci si pone neanche il problema. Carfagna si è posto quello dell’Umbria, dove c’è già una cabina di regia ed è stato avviato un percorso che porterà al nome del candidato. In Campania polso debole, battito quasi assente. Così alla voglia di partecipazione e di sfida di Mastella (che ha persino già lanciato anche i comitati per le primarie) è stata opposta dai vertici Fi una strategia di delegittimazione. Tentano di disinnescarlo. Non a caso Fulvio Martusciello, che qualcosa deve pur fare ora che è tornato per il rotto della cuffia a Bruxelles, graziato dalla rinuncia di Silvio Berlusconi, risponde al vetriolo a ogni uscita dell’ex ministro, come se non avesse altra missione che questa. Si prova a tamponare in qualche modo, nella speranza che una soluzione ‘perdente’ alla fine possa saltar fuori, sfruttando anche il calo dei 5 Stelle che potrebbe dare una grossa mano a De Luca, determinato a vincere a ogni costo pur di restare in sella e non sparire improvvisamente dalla scena politica. Il nome di Mastella è spendibile anche perché sulla sua candidatura non avrebbe difficoltà a convergere anche la Lega, sebbene l’operazione Guido Grimaldi non sia stata archiviata da Matteo Salvini: se l’armatore dovesse continuare a rifiutare la candidatura, Salvini appoggerebbe Mastella anche perchè non ha ‘sostituti’ spendibili in Campania. E neanche grande interesse visto che intende rivendicare la Puglia senza impelagarsi in regioni che rischiano di rivelarsi una trappola come la Campania, appunto, e la Calabria. L’atteggiamento sonnacchioso di Forza Italia e Lega cela una neanche troppo velata voglia di perdere, che nulla ha a che fare con il ‘braccino del tennista’. Si tratta di un calcolo, sul quale si preferisce tacere. Che potrebbe però rivelarsi sbagliato visto che c’è chi di vincere, invece, ha una gran voglia.

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