Renzi: Mio ciclo chiuso. Mai con Lega e M5S. Unità nazionale? Giochi chi ha vinto

AFP PHOTO / Andreas Solaro

Roma, 12 mar. (LaPresse) – “Il mio ciclo alla guida del Pd si è chiuso. on ho rimpianti, non ho rancori. Le mie dimissioni non sono un fake”. Lo dice Matteo Renzi in un’intervista al Corriere. “Ho seguito le indicazioni dello Statuto e dunque sul nuovo segretario deciderà l’assemblea – dice. Rispetteremo la volontà di quel consesso. Sui nomi non mi esprimo; anche perché sono tutte persone con cui ho lavorato per anni”. E ancora: “Io non parlo male di loro; li rispetto, li difendo. E se qualcuno ha cambiato idea su di me, è libero di farlo. Vedo in giro qualche fenomeno spiegare che abbiamo sbagliato tutto; però non riescono a dirci perché, nelle regioni che governano loro, il Pd è andato peggio della media”.

Poi sulla sconfitta alle ultime elezioni sostiene: “Stavolta – e mi prendo la responsabilità – la linea era confusa, né carne né pesce: così prudenti e moderati da sembrare timidi e rinunciatari. Dopo un dibattito interno logorante, alcuni nostri candidati non hanno neanche proposto il voto sul simbolo del Pd, ma solo sulla loro persona”.

Sulle possibili alleanze afferma: “Non esiste governo guidato dai 5 Stelle che possa ottenere il via libera del Pd. Non è un problema di odio che i grillini hanno seminato. E non è solo un problema di matematica, visto che i numeri non ci sono o sarebbero risicatissimi. I grillini sono un’esperienza politica radicalmente diversa da noi. Lo sono sui valori, sulla democrazia interna, sui vaccini, sull’Europa, sul concetto di lavoro e assistenzialismo, di giustizia e giustizialismo. Abbiamo detto che non avremmo mai fatto il governo con gli estremisti, e per noi sono estremisti sia i 5 Stelle che la Lega. L’unico modo che hanno per fare un governo è mettersi insieme, se vogliono”.

E ancora: Di Maio e Salvini “Hanno il diritto e forse il dovere di provarci. I sovranisti hanno lo stesso programma su vaccini, Europa, immigrazione, burocrazia, tasse. Facciano il loro governo, se ci riescono. Altrimenti dichiarino il loro fallimento. Noi non faremo da stampella a nessuno e staremo dove ci hanno messo i cittadini: all’opposizione”. Sul suo futuro annuncia: “Fare il senatore della mia terra sarà un grande onore. E io a 43 anni se mi guardo indietro devo solo dire grazie. Perché abbiamo fatto tante cose. Abbiamo anche sbagliato, certo. Ma meglio vivere che vivacchiare, meglio sbagliare talvolta che rimandare sempre. Quanto al futuro, chi ha corso una maratona sa che è importante avere la gamba giusta e il fiato; ma che soprattutto serve la testa. Ci attende una maratona: prendiamola con il passo giusto. Abbiamo gambe, fiato e testa. Ho guidato per 5 anni la mia città, per mille giorni il mio Paese. Ho portato il mio partito a essere il più votato in Europa e grazie a questo risultato abbiamo vinto la battaglia della flessibilità a Bruxelles. Adesso si apre una pagina nuova”.

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