Ricerca, il bilancio del M5S: “Fino a duemila assunzioni”

Grazie all'articolo 21 del Decreto Semplificazione sarà possibile rimuovere gli ostacoli del salario accessorio, permettendo l'attuazione del cosiddetto Decreto Madia

©GIULIO NAPOLITANO/LAPRESSE

ROMA (LaPresse) “Le misure spot del passato non hanno fatto altro che impedire per anni le stabilizzazioni dei ricercatori precari. Alzando barriere amministrative e tradendo la fiducia di migliaia di precari, senza peraltro un’investimento adeguato di fondi”. Lo spiega Alessandro Melicchio, deputato del Movimento 5 Stelle in Commissione Cultura.

Ricerca, l’impegno del M5S

“Oggi la Camera ha approvato un Ordine del Giorno a mia firma che impegna il governo ad accelerare finalmente sulle assunzioni a tempo indeterminato dei ricercatori precari che lavorano negli Enti Pubblici di ricerca. Il Movimento 5 Stelle sta dimostrando concretamente l’impegno sulla questione a partire dall’approvazione del FOE 2018 nella scorsa primavera, fino allo stanziamento di nuovi fondi con la legge di bilancio 2019”, prosegue il deputato.

Assunzioni e semplificazione delle procedure

“Grazie all’articolo 21 del Decreto Semplificazione sarà possibile rimuovere gli ostacoli del salario accessorio, permettendo l’attuazione del cosiddetto Decreto Madia che, sulla carta, avrebbe dovuto avviare le stabilizzazioni. Ma, nella sostanza, non aveva stanziato fondi sufficienti per farlo. Noi puntiamo invece decisamente sulla ricerca e siamo orgogliosi di poter dire che fino a 2.000 nuovi ricercatori potranno essere assunti entro la fine dell’anno. Superando il completo immobilismo dei governi precedenti”, conclude il deputato.

La manovra è una risposta ai cittadini

“Siamo qui a fare quello che gli italiani ci hanno chiesto il 4 marzo, abbiamo ascoltato il grido di aiuto e di speranza dei cittadini. E li abbiamo ascoltati come i partiti non fanno più da anni”. Così Marialuisa Faro del M5s durante le dichiarazioni di voto in aula alla Camera.

“Dire che la nostra legge di Bilancio non esiste è un insulto a parlamentari e cittadini perché è il risultato del lavoro e delle speranze di tutti i cittadini. Oggi noi diciamo basta alla politica sorda e cieca – rimarca – questa è e resterà una manovra espansiva perché rifiutando la logica dell’austerity abbiamo inserito 22 miliardi in più nell’economia reale. E’ una manovra del popolo e per il popolo, lo sottolineo perché magari qualcuno non ha capito il vero cambiamento che stiamo facendo”.

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