Riforme, la Cgil si fa sentire. Landini: “Draghi indichi un calendario per confronto vero”

Il sindacalista: “Vogliamo che entro la legge di stabilità si apra una discussione per riformare le pensioni, non solo quota 100"

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse Nella foto Maurizio Landini

BOLOGNA – “Draghi indichi un calendario per confronto vero e ci metta in condizioni di farlo”: è il monito che da Bologna durante l’iniziativa “Futura 2021” a cui ha preso parte, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, lancia al Premier: “Io mi aspetto – ha aggiunto – che domani sera il presidente del Consiglio indichi un calendario preciso per affrontare ed entrare nel merito delle varie questioni e riforme aperte. Se il governo non ci dà risposte già dai prossimi giorni dobbiamo fare assemblee nei luoghi di lavoro e se non ci saranno risposte nella legge di stabilità potremmo anche valutare con Cgil Cisl e Uil tutte le iniziative di mobilitazione necessaria”.

Il patto sociale

Landini ha poi aggiunto: “Lo dico qui e lo ripeterò lunedì al governo, che non esistono patti sociali che non mettano al centro la qualità e le condizioni di lavoro e il miglioramento delle condizioni di lavoro. Chiunque oggi voglia fare un patto sociale deve rispondere ad un tema, quel patto riduce la precarietà o no, aumenta i salari o no, al centro torna ad esserci la qualità lavoro o solo il profitto e la libertà di impresa?”

I salari

E sul salario minimo l’esponente della Cgil ha sottolineato che la discussione “va collocata nel contesto in cui si dà valore ai contratti nazionali, molti già oltre i 9 euro orari, e sostegno legislativo al modello contrattuale”. Per cui occorre “una legge sulla rappresentanza che dia valore generale ai contratti nazionali firmati dai soggetti maggiormente rappresentativi. Dare validità generale ai contratti nazionali vuol dire sancire che i minimi salariali dei Ccnl diventano validi per legge e non possono essere derogati insieme a tutti gli altri diritti come ferie, malattia, orari”.

Il videomessaggio

All’iniziativa delle Cgil il commissario europeo al Lavoro, Nicolas Schmit, ha inviato un videomessaggio: “Stiamo lavorando per aumentare i salari minimi – ha detto – laddove sono troppo bassi, abbiamo presentato una proposta di direttiva sui salari minimi, che rispetta i modelli nazionali, che siano basati sulla contrattazione collettiva o sui salari minimi fissati per legge. L’obiettivo è di garantire la dignità del lavoro, combattere la povertà, promuovere il dialogo sociale e la contrattazione collettiva e sostenere la coesione sociale. E’ la prima volta – ha concluso – che l’Ue chiede agli Stati membri di aumentare i salari, è un cambiamento di paradigma”.

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