Rifornimenti militari all’Ucraina, la Germania dice no

©MARK WILSON/LAPRESSE ESTERO

ROMA – La Germania in controtendenza rispetto ad altri Paesi per ciò che riguarda la fornitura di armi all’Ucraina nella guerra alla Russia. Il neocancelliere Olaf Scholz ha infatti detto ‘no’ all’ulteriore ’invio di armi pesanti motivandolo nell’aver “già oltrepassato le sue possibilità”. Del suo stesso avviso anche i vertici delle forze armate tedesche.  L’ispettore generale Markus Laubenthal ha infatti sottolineato che non si possono inviare armi perché servono al Paese per reagire alle contingenze” per cui si rischierebbe “di indebolire notevolmente la capacità di difesa.

La sottolineatura

Finora la Germania avrebbe inviato in Ucraina “mitragliatrici, visori notturni e dispositivi di protezione, nonché aumentato fino a 2 miliardi di euro la dotazione di un fondo per aiutare i Paesi colpiti dalle crisi ad investire nel settore militare. E dall’ambasciatore teutonico in Italia Viktor Elbling è arrivata la sottolineatura che “la Germania sta facendo tantissimo per l’Ucraina, considerando soprattutto la sua storia”. Il cancelliere tedesco ha più volte cambiato idea in proposito: prima ha evitato di inviarle, oi è sembrato propenso, a fornire a Kiev centinaia di missili, fino a dichiararsi impossibilitato per quelle pesanti.

I Paesi amici

Tra i Paesi che hanno dato un certo supporto militare all’Ucraina, la Repubblica Ceca e “non solo in termini di quantità, ma anche di entità dei mezzi forniti”. Non da meno si sono mostrati Paesi come la Lettonia, la Lituania, la Slovacchia e l’Estonia. Quest’ultima avrebbe infatti fornito aiuti per 240 milioni di euro, ovvero una quantità doppia di quella francese. In difficoltà anche i Paesi Baltici che “si sentono minacciati da Mosca” e hanno così deciso di adottare una serie di altre decisioni. Come la Lituania che ha optato per la rinuncia al gas di Mosca.

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