Ritiro delle truppe in Siria, l’inviato Usa si dimette ma Trump annuncia: “L’Isis è sconfitto”

Polemica nella casa Bianca per il ritiro delle truppe anti-Isis. L'inviato Usa si dimette ma Trump insiste: "Lo Stato Islamico fondamentalmente sconfitto"

(171121) -- AL-BUKAMAL, Nov. 21, 2017 (Xinhua) -- Syrian government soldiers celebrate victory against the Islamic State (IS) in the eastern city of al-Bukamal in Syria, Nov. 20, 2017. On Sunday, the Syrian army and allied fighters fully captured the eastern city of al-Bukamal, the last Islamic State stronghold in Syria, leaving the extremist militants just a few pockets in northeastern and southern Syria. (Xinhua/Ammar Safarjalani) (yy)

WASHINGTON – “L’Isis è fondamentalmente sconfitto, torniamo a casa” dichiara il presidente degli Stati Uniti di America Donald Trump. Il vertice della Casa Bianca annuncia il tanto atteso ritiro delle truppe dalla Siria, facendo suoi tutti i meriti del conflitto contro lo Stato Islamico. “Quando sono diventato presidente l’Isis era scatenato, ora è fondamentalmente sconfitto” ha dichiarato Trump sui social come sua abitudine. Il presidente deve però fare i conti con le dimissioni di Brett McGurk, inviato speciale degli Stati Uniti presso la coalizione anti-Isis, secondo cui il ritiro delle truppe rappresenterebbe una decisione quantomeno affrettata. Alla base della decisione ci sarebbe una telefonata con il presidente turco Recep Teyip Erdogan. “E’ tutta tua, te la lascio” avrebbe detto il presidente americano.

La contestazione dell’inviato anti-Isis, McGurk: “Lo Stato Islamico in fuga, ma non sconfitto”

Non è d’accordo l’inviato americano presso la coalizione. Che non condivide la previsione ottimistica del presidente Trump. La polemica con la Casa Bianca è accesa e costringe l’amministrazione a subire una nuova, inattesa perdita. Perché dopo le dimissioni del capo del pentagono James Mattis anche Brett McGurk lascia la propria carica. Un vuoto insostenibile nell’organico dell’intelligence bellica statunitense. Ma Trump non demorde: “In Siria saremmo dovuti restare tre mesi. Questo accadeva sette anni fa. Quando sono diventato presidente l’Isis era scatenato. Ora è fondamentalmente sconfitto. I paesi locali come la Turchia possono occuparsi di ciò che ne resta”.

La telefonata tra Trump e Erdogan, il presidente americano: “La Siria è tutta tua, puoi prendertela”

Alla base della decisione di ritirare le truppe dalla Siria ci sarebbe una telefonata tra i vertici di America e Turchia. In un colloquio tra i due presidenti Trump avrebbe ‘passato la palla’. “Vuoi sapere una cosa, è tutta tua, Io lascio” avrebbe detto il vertice della Casa Bianca a Recep Teyip Erdogan. Ma secondo le voci sarebbero molti i consiglieri che avrebbero cercato di dissuadere, invano, il Donald dal ritirare le truppe.

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