Roma, al Teatro Torlonia la ‘Confirmation’ di Jacopo Gassmann

Dal 9 all'11 novembre al Teatro Torlonia di Roma, Jacopo Gassmann porta in scena 'Confirmation'. Un testo emblematico di Chris Thorpe. Una delle voci più importanti e innovative della drammaturgia britannica contemporanea

Gian Mattia D'Alberto / lapresse

ROMA (LaPresse) – Roma, al Teatro Torlonia la ‘Confirmation’ di Jacopo Gassmann. Dal 9 all’11 novembre al Teatro Torlonia di Roma, Jacopo Gassmann porta in scena ‘Confirmation’. Un testo emblematico di Chris Thorpe. Una delle voci più importanti e innovative della drammaturgia britannica contemporanea. Le sue opere si interrogano sul comportamento umano più profondo. Una sorta di lente di ingrandimento sulla realtà, sul presente, sul contemporaneo. Aprendo uno spazio alla riflessione, al dubbio, alle emozioni forti. Confirmation è un testo che prende spunto da una serie di ricerche sul “confirmation bias”, o pregiudizio di conferma.

Roma, al Teatro Torlonia la ‘Confirmation’ di Jacopo Gassmann

Ciascuno di noi tende a selezionare dati e informazioni. Ma anche a costruire i propri schemi e itinerari mentali, in base a un pregiudizio di partenza. Chris Thorpe, attraverso una forma di teatro ibrida, a metà fra l’auto-fiction e la conferenza spettacolo, si immerge in un viaggio esplorativo tentando di instaurare un “dignitoso” dialogo, reale e immaginario, con l’estremismo politico. Per cercare di capire come costruiamo le nostre convinzioni e come mai, partendo spesso da un comune punto di partenza, finiamo per ritrovarci su posizioni opposte e distanti. Un’intuizione concettuale che, alla luce dei recenti stravolgimenti politici, della tendenza sistemica alla post-verità e la conseguente formazione delle cosiddette camere dell’eco, acquista una potenza ancora più decisiva.

“Se la tua visione del mondo poggia sul fatto di credere che c’è un’ottusa, stupida inflessibilità alla base dell’estremismo, il giorno in cui ti siederai a parlare con degli estremisti, quella tua visione del mondo verrà destabilizzata – queste le parole di Chris Thorpe – Non ci si può più concedere il lusso di trattarli in quella maniera…. Lo spettacolo mi ha reso più progressista, ma mi ha fatto odiare un certo tipo di progressismo. C’è un progressismo aggressivo in me adesso”.

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