Roma, Calenda: “Posso vincere, non mi ritiro, ma sono pronto ad un accordo”

L'intervento del leader di Azione

Carlo Calenda (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

MILANO – Le primarie? “Le ritengo un errore: sono sei mesi che vengono convocate o sconvocate a seconda dell’opportunità politica. Letta dice primarie, ma il Pd lavora con Conte per far ritirare la Raggi e lanciare un candidato unico. E se ci sarà un loro candidato unico, ovvio che non si faranno”. Lo dice in una intervista a La Stampa, Carlo Calenda, leader di Azione.

Calenda spiega di non temere di essere sconfitto da Gualtieri, ma che “l’unica cosa che temo di perdere è il tempo e l’attenzione dei cittadini. Non possiamo stare tré mesi ad attaccarci tra noi invece di parlare agli elettori. Come faccio a restare fermo fino a giugno? Finora, gli unici in campo siamo io e la Raggi. Il mio obiettivo è arrivare al secondo turno: perché lì, come dicono i sondaggi, batterei la Raggi di 20 punti. E lo farò con una proposta civica che si rivolge ai cittadini a prescindere dall’orientamento politico. Del resto anche la destra non riesce a trovare candidati”.

“Ho detto a Letta di essere disponibile in ogni momento a decidere insieme squadra, deleghe e programma, ma ciò a partire dalla mia candidatura che dopo mesi è l’unica in campo – sottolinea – Non si butta a mare un lavoro sul programma fatto da circa 200 persone, una campagna d’ascolto con 500 associazioni fatta in tutti i municipi. Ho detto a Enrico: c’è un tema che riguarda la classe dirigente locale. Facciamo insieme un’operazione di rinnovamento. Ma con le primarie, ove mai si facessero, il rischio di una spartizione tra correnti e il trionfo delle truppe cammellate sarebbe elevatissimo”.

(LaPresse)

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