Roma, due corpi carbonizzati in auto: è giallo a Torvaianica

Foto LaPresse - Vince Paolo Gerace

ROMA – Il classico giallo estivo, consumatosi sulla riva del litorale romano. Sono le 8 del mattino a Torvaianica, cittadina alle porte di Roma, quando dalle villette in via San Pancrazio si sente una esplosione. È un’auto abbandonata in una parte isolata immersa in un campo incolto. Scatta l’allarme, arrivano i vigili del fuoco che, spente le fiamme, si ritrovano di fronte una scena macabra.

Due corpi carbonizzati uno seduto sul sedile posteriore l’altro sull’anteriore. Dopo pochi minuti sul posto arrivano i carabinieri di Pomezia, il nucleo investigativo di Frascati e a coordinare le indagini la procura di Velletri.

I cadaveri sono irriconoscibili, difficile stabilire l’identità, ma a un primo esame si tratterebbe di un uomo e una donna. Solo l’autopsia ed esami accurati, necessari a causa dello stato dei corpi, daranno un nome e un cognome alle vittime e stabiliranno le cause della morte, se sono state uccise prima che la macchina esplodesse o se sono bruciati vivi.

Le indagini si infittiscono di ora in ora, non escludendo alcuna pista: sia quella del suicidio-omicidio che quella del duplice omicidio, molto probabilmente per motivi sentimentali. Infatti l’ipotesi più accreditata è quella collegata alla proprietaria della macchina, una Ford Fiesta.

La donna di 78 anni è stata ascoltata nella caserma di Torvaianica e avrebbe detto agli inquirenti che l’ultima persona ad avere preso l’auto è stata la figlia, Maria C., 46 anni scomparsa la sera di giovedì. Potrebbe quindi essere proprio il suo, il corpo femminile carbonizzato.

La donna ha una bambina e vive a Pomezia con il compagno

Quest’ultimo è stato anche lui audito dagli inquirenti, come del resto parenti e amici di Maria C., con l’obiettivo di scavare nella vita della donna, capire cosa sia successo dal momento della scomparsa e se avesse appuntamento con qualcuno. Per ora nessun fermo, confermano fonti investigative, almeno fino a quando non sarà certa l’identità di entrambi i corpi. (LaPresse)

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