Roma, la Polizia chiude una finta associazione culturale

Tante irregolarità del locale da parte di una donna che la spacciava per associazione culturale

LaPresse - Matteo Corner

Roma (LaPresse) – Aveva dato vita ad una associazione culturale in zona San Giovanni solo per eludere il fisco. Ed evitare di munirsi delle necessarie autorizzazioni. A scoprirla, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Esquilino, diretto da Giuseppe Moschitta. Nel corso dei numerosi controlli, si sono accorti che l’associazione con finalità assistenziali, in realtà non era riconosciuta dal Ministero degli Interni. Le irregolarità del locale andavano, tuttavia, ben oltre. All’interno, a terra gli agenti hanno trovato cocaina hashish e marijuana. Era confezionata in singole dosi e probabilmente gettata dagli avventori.

Tante irregolarità del locale da parte di una donna che lo spacciava per associazione culturale

Il locale, poi, era in pessime condizioni igienico sanitarie. E’ risultato essere anche privo di estintori oltre che di un piano evacuazione in caso di incendio. L’attività investigativa è stata portata avanti dagli agenti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale. Al termine il Questore ha disposto, con provvedimento, la immediata cessazione della attività abusiva. Motivazioni di chiusura il mancato rispetto delle norme previste per chi apre luoghi di pubblico spettacolo e di intrattenimento. Perciò la responsabile, una donna di 31 anni è stata denunciata all’Autorità Giudiziaria. Numerosi erano quindi le irregolarità del locale che è stato chiuso con effetto immediato dalle forze dell’ordine.

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