Ruby ter: processo a settembre per ‘condizioni di salute severe’ di Berlusconi

I giudici hanno preso atto del fatto che "la prognosi" per l'ex premier "è di una durata ragionevolmente non breve delle ragioni che determinano la sua impossibilità di partecipare al processo", come ha chiarito in aula il suo difensore

Silvio Berlusconi (Foto Alessandro Di Meo/POOL Ansa/LaPresse)

MILANO – Slitta all’8 settembre il processo Ruby ter per dare il tempo a Silvio Berlusconi di rimettersi in salute e partecipare alle udienze. Il Tribunale di Milano ha deciso di concedere una lunga proroga, anche alla luce delle “condizioni di salute severe” in cui versa l’ex premier, confermate da tre diverse perizie mediche, l’ultima delle quali anticipata lunedì dall’avvocato Federico Cecconi, difensore del Cavaliere, e depositata oggi in udienza. Si tornerà in aula dopo l’estate, dunque, ma per il momento il collegio presieduto da Marco Tremolada ha deciso di non stralciare la posizione di Berlusconi da quella degli altri 28 imputati, come aveva chiesto la Procura.

La decisione dei giudici

I giudici hanno preso atto del fatto che “la prognosi” per l’ex premier “è di una durata ragionevolmente non breve delle ragioni che determinano la sua impossibilità di partecipare al processo”, come ha chiarito in aula il suo difensore. Tuttavia non si tratta di condizioni permanenti, ma anche legate agli strascichi del Covid-19, di cui Berlusconi ha sofferto in autunno e dalle quali stenta a riprendersi completamente.

Processo a settembre

Ad opporsi alla separazione dei processi sono stati anche i legali degli altri imputati, prima tra tutti l’avvocato Paola Boccardi, difensore di Ruby. “Nel reato di corruzione in atti giudiziari” contestato a Berlusconi e ad altri imputati tra cui la giovane marocchina “il concorso di persona è necessario – ha chiarito il legale – ed è opportuno che la trattazione sia congiunta, come afferma la Corte Costituzionale” precisando “che un ipotetico corruttore non può stare in giudizio senza il corrotto e viceversa. Abbiamo anche il reato di falasa testimonianza che è strettamente connessa all’ipotesi di corruzione” e dunque per il legale una separazione dei processi non era auspicabile.

Le fasi del processo

“In questa vicenda vicenda abbiamo fatto i processi Ruby 1, Ruby 2 e stiamo facendo il processo Ruby 3. La separazione – chiarisce l’avvocato – significherebbe far nascere il processo Ruby 4 e se non è strettamente necessario e le condizioni del dottor Berlusconi, come mi auguro, possano migliorare, è opportuno aspettare” che si riprenda.

Di avviso opposto, invece, il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio, che avevano sollecitato lo stralcio della posizione di Berlusconi per poter procedere con il dibattimento per tutti gli altri imputati – tra cui diverse ragazze ospiti alle cene di Arcore, la senatrice di FI Maria Rosaria Rossi, l’ex compagno di Ruby Luca Risso e altre persone – nell’ambito di un procedimento “in piedi da molto tempo e per fatti gravi”.

Le richieste

Il procuratore aggiunto Siciliano, infine, prima del termine dell’udienza, ha chiesto se fosse opportuno iniziare a pensare a una perizia sulle condizioni di salute di Berlusconi. Le tre consulenze depositate dalle difesa, infatti, vertono sulle condizioni fisiche dell’ex premier, sulla sua situazione psicologica e sulle sue condizioni neurologico-psichiatriche. “Ritengo che emerga un quadro che merita particolare attenzione e mi domando sindora se non sia necessaria una valutazione in termini di accertamento anche peritale del dottor Berlusconi di partecipare al dibattimento”, ha sottolineato la rappresentante dell’accusa che si è autodefinita “pessimista”. Il presidente del collegio giudicante, Marco Tremonala, invece, ha ribadito che “il Tribunale è ottimista” e si aspetterà settembre, nell’auspicio che le condizioni di salute del leader di Forza Italia nel frattempo migliorino.

(LaPresse/di Benedetta Dalla Rovere)

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