Ryanair: chiusa l’era dei voli a 10 euro, la crisi dei carburanti si abbatte sul low-cost

A penalizzare il comparto anche gli scioperi e la carenza di personale nelle compagnie aeree e negli aeroporti

ROMA – I costi della crisi, con i prezzi dei carburanti schizzati alle stelle, si abbattono anche sulle compagnie aeree low cost e Ryanair è costretta ad ammettere che si è chiusa un’era. “Voli a 10 euro non si vedranno più per anni”, confessa alla Bbc il boss della compagnia Michael O’Leary.

“Non c’è dubbio che nella fascia più bassa del mercato, le nostre tariffe promozionali davvero convenienti – le tariffe da un euro, le tariffe da 0,99 euro, persino le tariffe da 9,99 – penso che non si vedranno più per i prossimi anni”, ha spiegato O’Leary precisando che la tariffa media della compagnia potrebbe aumentare dai circa 40 euro dell’anno scorso a circa 50 nei prossimi cinque anni. Ma nonostante ciò il mercato dei voli non si fermerà e “le persone continueranno a volare frequentemente, nonostante l’aumento del costo della vita”.

In questo contesto O’Leary ha confermato che le compagnie a partire da Ryanair stanno investendo in aeromobili più efficienti in termini di carburante, ma che maggiori riduzioni nell’uso di combustibili fossili deriverebbero dal passaggio da benzina e diesel ai veicoli stradali elettrici.

A penalizzare il comparto, ha lamentato O’Leary anche gli scioperi e la carenza di personale nelle compagnie aeree e negli aeroporti che ha portato a ritardi e cancellazioni con i passeggeri costretti ad aspettare per ore o riprogrammare il viaggio all’ultimo minuto. O’Leary ha però assicurato che Ryanair ha gestito la situazione meglio di altre compagnie perché è stata “in parte fortunata e in parte coraggiosa” nella sua decisione di iniziare a reclutare e addestrare personale di bordo e piloti lo scorso novembre, quando la variante Omicron stava ancora influenzando i viaggi internazionali.

Nei primi sei mesi del 2022, Ryanair ha cancellato lo 0,3% dei voli, rispetto al totale di British Airways del 3,5% e del 2,8% di Easyjet, secondo la società di consulenza per i viaggi aerei OAG.

Che il comparto dei voli sia quello che sta influenzando in maniera maggiore la rincorsa dei prezzi sono le associazioni dei consumatori.

Sia Unc che Codacons comparando i dati di luglio dell’inflazione segnalano che il trasporto aereo è in vetta ai rincari. L’Unione consumatori calcola infatti che i prezzi dei voli europei sono letteralmente decollati del 168,4% su luglio 2021 e un’impennata hanno conosciuto i voli intercontinentali volati del 125,7%. Migliore la situazione dei voli nazionali cresciuti solo dell’11% anche grazie alla concorrenza con l’Alta velocità ferroviaria.

LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome