Saldi al via, Confcommercio: “Giro d’affari di 4,2miliardi”. Codacons: “Calo delle vendite del 21%”

Secondo l’Unione nazionale consumatori “gli sconti sono ben lontani dai valori pre-pandemia perché la crisi ha indotto i commercianti a contenere i ribassi rispetto al passato, nel tentativo di rifarsi delle perdite”

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse

ROMA – Saldi al via: la Confcommercio stima un giro d’affari di circa 4,2 miliardi con una crescita stimata pari a circa 300 milioni di euro rispetto allo scorso anno. E gli esercenti sperano di recuperare qualche spicciolo in un momento in cui la pandemia non accenna a una tregua.

Le apripista

Sono state Sicilia e Basilicata le due Regioni italiane che hanno già dato il via agli sconti di fine stagione lo scorso 2 gennaio. A seguire il 3 la Valle D’Aosta. Mentre per il Trentino-Alto Adige nella provincia di Trento saranno gli esercenti a dover decidere il periodo degli sconti e in Alto Adige dovrebbero partire il prossimo 8 gennaio. In diversi Comuni bisognerà attendere addirittura il 5 marzo in quanto zone turistiche.

Le stime

Secondo la Confesercenti “quattro italiani su dieci sono determinati ad andare a caccia di sconti, con un budget in media di 120-150 euro”. Il giro d’affari complessivo, stima Confcommercio “sarà di 4,2 miliardi”, mentre per la Codacons “il calo delle vendite rispetto al periodo pre-Covid sarà del 21%”.

Massimo Torti, segretario generale Federmodaitalia Confcommercio, dice che “rispetto ai saldi invernali 2020 siamo indietro di 900 milioni di euro. Lo scontrino medio pro capite passa dai 111 euro del 2021 ai 119 euro di quest’anno, ma sarà ancora inferiore di 21 euro rispetto al 2020, quando era pari a 140 euro”.

Indagine Unc

Stando ad un’indagine dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc) “sebbene più appetibili rispetto a quelli praticati nel 2021” gli sconti “sono però inferiori a quelli pre-lockdown del gennaio 2020. Per l’abbigliamento, ad esempio, si calcola un abbassamento medio dei prezzi del 19,2%, più marcato rispetto al 18,5% del gennaio 2021, ma “nettamente inferiori rispetto al gennaio 2020 – osserva l’Unc – quando lo sconto si era attestato al 22,5%”.

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