Salute, Fedriga: “Le Regioni approvano il fondo nazionale, +2,7 miliardi per il 2021”

“Oggi la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha raggiunto l’accordo sul riparto delle disponibilità finanziarie per il Servizio Sanitario Nazionale per l’anno 2021 che complessivamente prevede 2,7 miliardi in più rispetto all’anno precedente".

ROMA – “Oggi la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha raggiunto l’accordo sul riparto delle disponibilità finanziarie per il Servizio Sanitario Nazionale per l’anno 2021 che complessivamente prevede 2,7 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Le risorse per il 2021 sono pari a poco meno di 122 miliardi” lo dichiara il Presidente Massimiliano Fedriga. “Nella Conferenza odierna – spiega Fedriga – abbiamo ripartito la gran parte, più di 116 miliardi (ovvero le risorse indistinte, la quota premiale e il fondo per l’abolizione del cosiddetto superticket). Altri fondi di minore entità (farmaci oncologici, altre risorse vincolate o finalizzate) saranno ripartiti in seguito. Nelle prossime ore invieremo la proposta ai Ministri Gelmini e Speranza perché il tema possa essere posto al più presto all’ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni”, aggiunge il Presidente della Conferenza delle Regioni.

Per Fedriga siamo di fronte ad “un bel segnale di concordia istituzionale, un traguardo non scontato, raggiunto grazie alla volontà di tutte le Regioni di dare quanto prima certezza di risorse alla programmazione sanitaria 2021, considerando anche il perdurare della situazione emergenziale. Vale la pena inoltre di sottolineare ancora una volta che tale riparto – prosegue Fedriga – garantisce un incremento di finanziamento alle Regioni a statuto ordinario almeno pari al + 1,7% rispetto al 2020, a fronte di cali anche rilevanti della popolazione, e di questo dobbiamo dare atto al Governo.

La Conferenza lavorerà poi, già a partire da questo mese – conclude Fedriga – per avviare un percorso di revisione dei criteri di riparto e di ponderazione della popolazione, nonché delle percentuali di finanziamento della spesa sanitaria attribuita ai livelli assistenziali per rappresentare più efficacemente le specificità regionali”.

LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome