Isole Covid Free, a Capri tutti con De Luca. Il sindaco: “Nessun privilegio, la nostra industria è il turismo”

A Capri sono tutti con Vincenzo De Luca. Le proposte del governatore campano di rendere le isole Covid free e di dare priorità alle categorie produttive, nella campagna vaccinale anti Covid, sono condivise dall'intera comunità caprese, a partire dal sindaco Marino Lembo.

Foto Fabio Sasso/LaPresse

MILANO – A Capri sono tutti con Vincenzo De Luca. Le proposte del governatore campano di rendere le isole Covid free e di dare priorità alle categorie produttive, nella campagna vaccinale anti Covid, sono condivise dall’intera comunità caprese, a partire dal sindaco Marino Lembo. “Lui ha le idee chiare e sa che al Sud non abbiamo le grandi industrie del Nord. Qui l’unica industria vera è il turismo, è la cultura. Nel giro di 100 chilometri io ho il più grande comparto turistico del mondo: Ischia, Capri, i Campi Flegrei a Napoli, la Reggia di Caserta, Pompei, Ercolano, Costiera Amalfitana”, sottolinea il primo cittadino dell’isola azzurra che non vuol sentir parlare di privilegi, come fatto da alcuni governatori del Nord, contrari ad eventuali corsie preferenziali per determinate aree del Paese. “Le isole non vogliono privilegi, vogliono rispetto sulla sanità e la possibilità di sfruttare questa enorme macchina di bellezza per attrarre il turismo e rilanciare l’economia. Altrimenti – avverte Lembo – il governo dovrà fare ogni cinque minuti variazioni di bilancio e dare soldi a pioggia a tutti. Ma qua non vogliamo questo, qua c’è bisogno di lavorare”. Il timore del sindaco e dei suoi concittadini è che tutti i flussi turistici si spostino verso altre località. “De Luca ha ragione quando dice che bisogna mettere in sicurezza le fasce economiche, significa mettere in sicurezza tutta la filiera, non solo residenti, in modo da offrire la massima sicurezza e tranquillità a chi viene su quest’isola”, afferma Lembo.

Della stessa idea sono i commercianti e gli imprenditori dell’isola campana. “Capri è sicuramente in ginocchio, non possiamo andare avanti in questo modo, non possiamo andare avanti senza vaccino”, avverte l’esercente Antonio De Angelis. “Rimanere con una stagione limitata a due mesi – aggiunge – sarebbe il fallimento totale, ci sarebbero esercizi che potrebbero chiudere già da quest’anno”. “Abbiamo bisogno di essere vaccinati tutti, perché non cominciare da Capri?”, si chiede ancora l’imprenditore.

“La battaglia di De Luca spero faccia rumore, noi ne abbiamo proprio bisogno”, gli fa eco il ristoratore Francesco De Angelis sottolineando come, a differenza delle altre città d’arte italiane che vivono di turismo 12 mesi l’anno, a Capri “si viaggia per 5-6 mesi al massimo”. “Sarebbe meraviglioso – continua De Angelis – se diventasse Covid free, ho americani che mi chiamano tutti i santissimi giorni, che vogliono venire e fare vacanza qui”.

Il turismo straniero infatti ha un peso molto rilevante nell’economia dell’isola e negli ultimi anni, prima della pandemia, è cresciuto tantissimo. “Se non arriva questo messaggio, (di una Capri Covid free, ndr) è difficile che gli stranieri tornino in Italia”, sottolinea l’imprenditore Roberto Russo rivolgendo un appello al governo. “Se non riesce a trovare i vaccini dia la possibilità a cittadini, regioni e comuni di poterli comprare”. “Noi – spiega Russo – riusciamo a fare, tra due comuni, 1000 vaccini al giorno, dateci la possibilità di vaccinare tutti”. E non solo per risollevare un’economia disastrata. “La protezione delle isole – spiega infatti l’imprenditore – vuol dire innanzitutto sollevare dal problema sanitario persone che sono completamente diverse dai cittadini che hanno un ospedale a pochi chilometri”. “Il nostro – avverte Russo – ha a malapena otto posti letto: se noi dovessimo avere un malato Covid non sapremmo proprio come agire”.

di Anna Marchini

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