Salvini e Di Maio dicono no allo scambio Tav-Diciotti, ma il governo gialloverde scricchiola

Non c'è più intesa tra la Lega e il Movimento Cinque Stelle

Salvini e Di Maio

ROMA – Il caso Diciotti e la Tav mettono in crisi il governo gialloverde. Ma non ci sarà alcuno scambio. Oggi sia Salvini sia Di Maio hanno detto no a questa possibilità. “Scambio Tav-Diciotti? No, questa è vecchia politica. Non fa per me”, ha detto Salvini. Gli ha fatto eco Di Maio: “Nessuna ipotesi di scambio”.

Il botta e risposta

Uno dice che “il ridimensionamento della Tav è una supercazzola“. L’altro replica: non intende scambiare l’annullamento dell’Alta velocità sulla Torino-Lione con il voto al Senato sull’autorizzazione a procedere per il caso Diciotti. Attrito su due temi che hanno infiammato i rapporti nel governo tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini

Di Maio: no alla Tav e alle lobby

La campagna elettorale, però, non può che essere densa di riferimenti alla linea politica del governo. Soprattutto alla fine di una settimana che ha visto l’esecutivo prima impegnato con il caso Diciotti e l’autorizzazione a procedere arrivata per Salvini, indagato per sequestro di persona aggravato. Poi, però, l’esecutivo ha vissuto lo scontro intestino sul fronte Tav, con le posizioni di Lega e M5s completamente opposte. “il ridimensionamento della Tav è una supercazzola”, ha detto oggi Di Maio. Già ieri il ministro dello Sviluppo economico aveva assicurato che fino quando il M5S “sarà al governo” la Torino-Lione “non si farà” perché  “le peggiori lobby di questo Paese vogliono che si inizi a farla”. Oggi il vicepremier è tornato sull’argomento: “Per me valgono le priorità: in questo governo ce lo siamo detti chiaramente dall’inizio, ci sono cose su cui siamo d’accordo e altre no. Lavoriamo su quelle su cui siamo d’accordo, altrimenti devo concludere che si spinge su cose su cui non siamo d’accordo per creare tensioni nel governo? Io non lo consiglio”.

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