Salvini in pressing su riaperture, Letta e Speranza: “Priorità a vaccinazioni”

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Roberto Speranza

ROMA – Continua il pressing della Lega sulle riaperture in vista del prossimo decreto che il Consiglio dei ministri dovrebbe varare la prossima settimana, in sostituzione di quello attualmente in vigore che scade il 6 aprile. Il giorno dopo il botta e risposta a distanza con il premier Mario Draghi, Matteo Salvini torna a caricare sull’argomento: “Oggi è il 27 marzo. Se dopo Pasqua, fra dieci giorni, la situazione sanitaria in tante città italiane sarà tornata tranquilla e sotto controllo, secondo voi sarà giusto riaprire bar, ristoranti, scuole, palestre, teatri, centri sportivi e tutte le attività che possano essere riavviate in sicurezza? Secondo me sì”. E insiste: “Correre con vaccini e terapie domiciliari, e appena possibile riaprire in sicurezza: il ‘sostegno’ più utile e importante, è tornare al lavoro”.

Venerdì, mentre era in corso la conferenza stampa del premier Mario Draghi, aveva bollato come “impensabile” non alleggerire le restrizioni attualmente in vigore che dovrebbero essere prorogate fino a fine aprile arrivando a ventilare l’ipotesi di non votare il decreto, in Cdm e in Parlamento, senza la previsione di “un graduale e sicuro ritorno alla vita. “Che continuare a tenere chiuso sia pensabile o impensabile dipende esclusivamente dai dati a disposizione”, aveva ribattuto Draghi, disponibile però ad alleggerire le misure anche in corsa se l’andamento dell’epidemia lo permetterà. “Perfettamente d’accordo”, la replica della Lega in serata, specificando però che “non è possibile decidere adesso per tutto aprile”.

Insomma, mentre l’ala rigorista del governo, cui appartiene il ministro della Salute, Roberto Speranza, spinge per prolungare le attuale restrizioni fino al 30 aprile, consentendo solo la riapertura delle scuole fino alla prima media nelle zone rosse, il Carroccio spinge per una linea di minor prudenza con la riapertura il primo possibile delle attività più danneggiate dalle conseguenze dell’epidemia. Nella cabina di regia di ieri, cui partecipava anche il Cts, Forza Italia aveva invece assunto una posizione più morbida, chiedendo di accompagnare con indennizzi economici immediati le chiusure e dare magari un segnale, come bar e ristoranti aperti a pranzo, nelle zone a minor contagio.

Dal Pd arriva l’appello all’unità

“Questo governo aiuta il Paese a essere unito, aiuta le forze politiche a concentrarsi sulle cose da fare e non sulle polemiche, che vogliamo evitare”, dice il segretario Enrico Letta che ribadisce: “Dall’emergenza Covid si esce vaccinando. E i vaccini sono una priorità del governo”. Una linea condivisa da Speranza: “Siamo a 250mila iniezioni in 24 ore e dobbiamo fare ogni sforzo per arrivare a mezzo milione di somministrazioni. Lavorando uniti ce la faremo”.(LaPresse)

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