San Giorgio a Cremano, spari contro un portone in via Pessina

Uno scorcio di via Pessina

SAN GIORGIO A CREMANO – Due colpi d’arma da fuoco esplosi contro il portone di ingresso di uno stabile in via Pessina. E tre bossoli trovati sul selciato e sequestrati dalle forze dell’ordine. Indaga la Polizia di Stato di San Giorgio a Cremano sugli spari che poco prima della mezzanotte di sabato hanno messo in allarme i residenti del quartiere. Una vicenda che ha preceduto di qualche ora la segnalazione, arrivata ai carabinieri della compagnia di Torre del Greco, riguardo ai colpi d’arma da fuoco sparati a Portici, in via Addolorata, dove i militari hanno rinvenuto intorno alle 3 di notte ben 33 bossoli sull’asfalto e una ventina di fori sul cancello in ferro di un palazzo al civico 6 (abitato anche da uno dei figli di Luigi Vollaro, alias ‘o califfo) oltre ad alcuni segni su due vetture parcheggiate nelle vicinanze.

Le indagini

Le indagini in corso sono mirate a verificare innanzitutto chi siano i responsabili dei due episodi criminali che hanno gettato nel panico le periferie di San Giorgio a Cremano e Portici. Ma tra le ipotesi investigative al vaglio, c’è anche quella di una possibile correlazione tra i due eventi, a fronte della straordinaria gravità dell’accaduto ed anche di alcune similitudini che non sono sfuggite agli inquirenti. In primis, la modalità con cui si sono svolte le due sparatorie, entrambe rivolte contro cancelli e portoni di ingresso di palazzine. Poi la ‘coincidenza’ cronologica, dal momento che la segnalazione arrivata da Portici sarebbe avvenuta, sulla scorta delle indicazioni temporali indicate dalle forze dell’ordine, circa 3 ore dopo la vicenda relativa a via Pessina. L’ipotesi di un ‘botta e risposta’ tra organizzazioni criminali tiene banco nelle valutazioni degli investigatori, che non escludono neppure l’eventualità di vendette trasversali per alcuni equilibri presumibilmente saltati per gli affari illeciti sui territori.

Gli scenari criminali secondo la Dia

La relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia, intanto, ha confermato che di recente “nell’hinterland meridionale l’influenza del clan Mazzarella si sarebbe estesa a San Giorgio a Cremano anche grazie alla collaborazione del gruppo alleato D’Amico-Luongo di Ponticelli, nonché a Portici storicamente ricadente sotto l’egemonia del clan Vollaro”. Nell’area di San Giorgio a Cremano inoltre, sottolinea la Dia nel suo dossier, “gravita anche il clan autoctono degli Attanasio-Troia, vicino alla compagine dei Vollaro di Portici”. Ma intanto gli equilibri mutati sui territori potrebbero aver alimentato tensioni sfociate negli ultimi raid con un probabile sfondo camorristico. Due episodi che potrebbero rientrare nell’ambito di un regolamento di conti tra bande criminali.
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