San Giovanni a Teduccio, scacco a tre clan: 37 arresti

Rispondono di associazione di stampo mafioso, tentato omicidio, estorsione, detenzione e porto di armi da fuoco. Coinvolti il cartello Rinaldi-Reale-Formicola e la famiglia Silenzio

NAPOLI – Tre gruppi criminali federati in un cartello e una famiglia per anni federata a uno di questi gruppi. Parliamo dei clan Rinaldi, Reale, Formicola e della famiglia Silenzio. Sono stati i destinatari dell’ultima operazione delle forze dell’ordine che hanno colpito la zona o rientale della città. Nelle prime ore dell’alba di ieri i poliziotti della squadra mobile, guidati da Alfredo Fabbrocini, e quelli del commissariato San Giovanni-Barra, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 37 persone, appartenenti appunto al cartello criminale Rinaldi-Reale-Formicola ed alla famiglia Silenzio, tutti del quartiere San Giovanni a Teduccio.

Sono gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, tentato omicidio, estorsione, detenzione e porto di armi da fuoco aggravati dalla finalità di aver favorito un’organizzazione. Il provvedimento cautelare ricostruisce l’esistenza del cartello criminale di San Giovanni a Teduccio ma che ha ramificazioni in altre zone della città di Napoli nell’ambito della sfera di influenza, direzione e controllo dell’Alleanza di Secondigliano in contrapposizione con il clan Mazzarella. Alle spalle del cartello di San Giovanni, infatti, ci sono le storiche cosche fondatrici dell’Alleanza, ovvero i Licciardi della Masseria Cardone, i Contini del Vasto, dell’Arenaccia e di Poggioreale e i Mallardo, stanziali a Giugliano.

Le indagini hanno ricostruito, attraverso le intercettazioni telefoniche ed ambientali, con il suffragio delle dichiarazioni dei di vari collaboratori di giustizia e i riscontri, l’operatività del cartello e gli scontri armati con il clan Mazzarella a partire dalla seconda metà dell’anno 2014 e fino al 2019, eseguiti per il controllo delle attività illecite nell’area orientale della città di Napoli, nelle zone di piazza Mercato e Porta Nolana, ma anche in provincia, ovvero nelle zone di San Giorgio a Cremano e Portici.

Gruppo trainante del cartello è quello dei Rinaldi, capeggiati dal boss Ciro detto MyWay, tra i destinatari del provvedimento. La roccaforte del clan Rinaldi a San Giovanni si trova nell’edificio Lotto ‘46’, che dà il nome a un codice identitario, che alcuni affiliati si sono addirittura tatuati. Un codice che viene ostentato nei modi più impensabili, anche su social, un’altra piattaforma su cui si sono sviluppate le indagini. Tra gli arrestati ci sono Gaetano Formicola, già detenuto per omicidio, Michele Minichini, detto ‘o tiger, anche lui in carcere, Salvatore Nurcaro, il reale obiettivo dell’agguato in piazza Nazionale in cui è rimasta ferita la piccola di 4 anni Noemi Staiano.

E ancora la seconda generazione dei Reale, Francesco e Vincenzo Silenzio. Un blitz importante contro uno dei due emisferi della camorra napoletana. Solitamente, dopo gli arresti, i gruppi criminali, per dimostrare che riescono a organizzarsi immediatamente, compiono delle azioni dimostrative. In queste ore gli inquirenti si aspettano la risposta dell’Antistato.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome