Scacco a due clan, 26 arresti

Acerra. Colpiti i Di Buono e i rivali dei Lombardi: individuati mandante ed esecutore del delitto Caruso in piazza San Pietro. Smantellate tre piazze di spaccio e ricostruiti due agguati: c’è un irreperibile di Caivano

ACERRA – Scacco alla mala acerrana, blitz all’alba: 26 arresti, uno è irreperibile. Decine di pattuglie in strada ed un elicottero in volo su tutta la città per notificare un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Napoli Luca Della Ragione su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, pm Maria Di Mauro. Al momento non è stata ancora raggiunto dal provvedimento Antonio Martino, detto ‘o surice, 49enne di Caivano.

Un’operazione che ha portato 22 persone in carcere (4 già detenute) e 4 agli arresti domiciliari, accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsione, tentata estorsione, omicidio, armi e lesioni, tutti reati contestati con l’aggravante mafiosa. I fatti oggetto di questo procedimento risalgono tra il 2015 e il 2016, con l’indagine portata avanti dai carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna, all’epoca diretti dai capitani Tommaso Angelone e Ugo Mercurio ed oggi guidati dal capitano Marco Califano, coadiuvati dai colleghi della stazione di Acerra, diretti prima dal comandante Vincenzo Vacchiano ed oggi dal luogotenente Giovanni Caccavale. Ricostruite alcune dinamiche criminali locali tra agguati, droga e pizzo, mentre viene aggiunto un tassello sul presunto mandante e sul partecipe all’omicidio di Adalberto Caruso, alias Ignazio ‘a mbechera.

Nel periodo storico oggetto dell’indagine, sono due i gruppi malavitosi emersi nell’inchiesta: il gruppo criminale Di Buono, meglio conosciuto come i marcianisielli ed il gruppo dei Lombardi, prima alleati, poi rivali ed infine di nuovo ‘vicini’. Tra i Di Buono, il ras Vincenzo è stato colpito dal provvedimento per il delitto Caruso (insieme a Sabatino Cannavacciuolo), mentre suo figlio Pasquale è accusato di estorsione e spaccio. Fedelissimi dei marcianisielli sono considerati Gaetano Soriano (classe 1977, detto ‘o brasiles), Massimo Nuzzo (alias masaniell) entrambi accusati di estorsione, Ferdinando Sena – nanduccio sastiano – indagato per spaccio così come Francesco Borzacchiello e Vincenzo Damiano (quest’ultimo ai domiciliari). Il ras Cuono Lombardi, invece, meglio conosciuto come Cuniell ‘o nzalatore, avrebbe contato sul supporto di Antonio Martino e Michele Di Lauro per un tentativo di estorsione ad una società di calcestruzzi.

A Vincenzo Borrelli – cicorito, ai domiciliari – è contestato di aver guidato lo scooter sul quale viaggiava un complice che avrebbe sparato ad un altro degli indagati, Umberto Foresta, nell’ambito dei alcuni contrasti sullo spaccio. Tra le piazze di spaccio colpite – il riferimento temporale resta fermo a cinque anni fa – ci sono quelle di ‘piazzale dei martiri’, che per la Dda sarebbe stata organizzata da Massimo Basile e Gaetano Soriano (classe 1980) e che avrebbe visto la partecipazione anche di Rosario Esposito Soriano, Umberto Foresta (ai domiciliari), Emilio Piscopo ed Enrico Carlo Del Giacco, alias ‘o drago. La ‘base’ del parco dei napoletani, invece, avrebbe visto a capo Ciro Mele, la moglie Anna Pappagallo e loro figlio Vincenzo Mele. Lo spaccio nel rione Ice Snei, invece, sarebbe stato in quota Giancarlo Avventurato (fratello del boss Peppe, ucciso a dicembre del 2019), Armando Iorio, Giuseppe Avventurato, Giovanni Basile ed i fratelli Anna (ai domiciliari) e Giovanni Tarantino.

Fondamentali si sono rivelate le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Gaetano Castaldo (reo confesso e già giudicato per l’omicidio Caruso), Impero De Falco e Alfonso Piscitelli, oltre alle intercettazioni telefoniche ed ambientali.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome