Scarcerazioni eccellenti a Miano: a casa uomini ai vertici della mala

Gennaro Catone lascia la cella per gli arresti domiciliari

NAPOLI – Scarcerazioni eccellenti provocano fibrillazioni criminali nell’area nord. Scarcerazioni di quelle che fanno rumore, che fanno parlare. Destinate, per forza di cosa, a cambiare le carte in tavola. Negli ultimi tempi sono tornati nell’area nord Eduardo Romano e Giovanni Scognamiglio. Quest’ultimo ha rimediato una condanna per estorsione a un bar a Scampia. Romano, suocero di Matteo Balzano dell’omonimo clan, a maggio ha preso sette anni per racket. Lo stesso Romano veniva indicato a capo di un gruppo di uomini dediti alle estorsioni a Chiaiano.
Ma la scarcerazione che fa più rumore è senza alcun dubbio quella di Gennaro Catone, alias Genny Rodd. Pochi giorni fa gli è stata ridotta a tre anni la condanna per aver partecipato, nel gennaio 2022, a un summit tra uomini in odore di mala in un’officina tra Soccavo e Pianura. Fu una vera e propria picchiata, quella della polizia: in quell’officina c’erano, oltre a Catone, Michele Sepe (anche lui di Miano, considerato autista di Catone); Francesco Scognamillo, nipote del boss Antonio, reggente del clan Grimaldi di Soccavo; e Umberto Loffredo, ritenuto esponente di spicco della ‘mala’ di Pianura. In quelle settimane, si parlava tanto di Catone in giro per Miano. L’uomo è sotto i riflettori della Dda da almeno un paio d’anni. Una delle ipotesi è che la sua parola, negli ambienti criminali, conti parecchio. Non un boss, ma un uomo di vertice. Uno di quelli che potrebbe far parte di un triumvirato a capo di un gruppo. Un uomo influente, capace di spostare gli equilibri. Lo sfondo è quello dei Perfetto-Di Vaio, gruppo criminale dedito alle estorsioni smantellato non troppo tempo fa. Catone ha lasciato il carcere proprio negli ultimi giorni. Adesso è ai domiciliari. Ma la voce del suo ritorno a Miano corre veloce. Nel quartiere che per decenni è stato sotto l’egemonia criminale dei Lo Russo, i business principali sono il racket alle attività commerciali (e, di recente, a Miano e dintorni è tutto un proliferare di negozi) e lo spaccio di sostanze stupefacenti che, nella zona, fa rima con rione San Gaetano, storica piazza di smercio di droga già ai tempi dei Capitoni, come venivano chiamati i Lo Russo, decimati da arresti, condanne e pentimenti. Il clan delle gole profonde che hanno cambiato la storia criminale del quartiere. Una storia che adesso potrà cambiare, ancora una volta, grazie alle scarcerazioni eccellenti.

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