Scoperta la cellula della schizofrenia

ROMA (Alfredo Stella) – La notizia è di quelle che possono segnare un segmento importante nello studio delle patologie psichiatriche: scoperta la cellula della schizofrenia. Tutta opera italiana proviene direttamente dal Centro per i sistemi di neuroscienze e cognitivi (Cncs) dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Rovereto.

Pubblicata su Neuroimage: Clinical, segna un passo fondamentale per la programmazione terapeutica più mirata nella cura della patologia che, ricordiamo, colpisce circa l’1,1% della popolazione sopra i 18 anni. La cellula ‘schizofrenica’ si trova in una zona del cervello e dà origine a importanti distorsioni della percezione. “La ricerca italiana – ha spiegato il coordinatore del gruppo di ricerca, Angelo Bifone contraddice la teoria finora più accreditata secondo la quale le allucinazioni e le alterazioni della percezione hanno origine nella corteccia frontale, l’area del cervello che controlla le funzioni cognitive elevate come il linguaggio e la programmazione di azioni”.

Il termine schizofrenia  sta per ‘mente separata‘ e indica un disturbo psichico che comporta disfunzioni cognitive, comportamentali ed emotive. Differentemente da quanto il termine farebbe pensare, la schizofrenia non implica alcuna ‘doppia personalità’ come nel caso del ‘disturbo dissociativo dell’identità’, ma è caratterizzata, secondo i criteri del DSM-5 da almeno due sei seguenti sintomi, ciascuno presente per una parte di tempo significativa durante un periodo di un mese come i deliri, le allucinazioni, l’eloquio disorganizzato, il comportamento grossolanamente organizzato o catatonico oltre a sintomi negativi come la diminuzione dell’espressione delle emozioni e l’abulia.

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