Siae, Mogol: “Sconcertato dall’ attacco hacker, l’allarme riguarda tutti”

"Sono rimasto sconcertato e molto sorpreso negativamente da questo attacco hacker".

Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse

ROMA – “Sono rimasto sconcertato e molto sorpreso negativamente da questo attacco hacker. E’ un discorso che in questo momento riguarda noi come Siae, ma in realtà è un fatto allarmante che riguarda tutto il mondo di oggi. E questo è molto più preoccupante”. Mogol, al telefono con LaPresse, si esprime così sull’attacco hacker subìto dalla Società italiana degli autori ed editori di cui è presidente.

 “Queste persone fanno tutto alla luce del sole, minacciano e si dichiarano delinquenti. Tutto questo è sorprendente. Io poi sono l’ultimo dei ‘tecnologici’ in questo mondo, quindi sono ancora più stupito. Ho sentito che possono fare cose impensabili, persino a telefonini spenti. E’ tutto molto inquietante”, osserva Mogol, spiegando che “in questo momento sia la polizia postale che la nostra security sono al lavoro” per limitare i danni e cercare di proteggere i dati sensibili degli iscritti alla Siae.

Mogol conferma che “c’è stata una richiesta di riscatto che non abbiamo intenzione di pagare”, poi fa una riflessione più generale. “La Siae 139 anni fa ha messo fine al mecenatismo, prima per gli artisti era difficile anche mangiare. Nel nostro caso non parliamo di una società con caratteristiche per metterla in crisi, ma se attaccano il nostro mondo possono farlo con qualsiasi istituzione pubblica e privata”, dice ricordando anche il caso della Regione Lazio. “Ma questo -conclude Mogol- è tutta colpa di quel dio pasticcione che è l’uomo”.

LaPresse

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