Sicilia, Conte strappa con Pd: “Corriamo da soli”. Letta: “Esterrefatto da questo voltafaccia”

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Enrico Letta, sullo schermo Giuseppe Conte

ROMA – L’alleanza Pd-M5S salta anche in Sicilia. Dopo giorni di mediazioni e attese, Giuseppe Conte riunisce via zoom i vertici pentastellati dell’isola e decide per lo strappo last minute. “In Sicilia il Movimento 5 Stelle correrà da solo, per dare riscatto e dignità a tutta l’isola”, scrive su Facebook rompendo il patto siglato con i dem e il centrosinistra in sostegno di Caterina Chinnici, suggellato dalle primarie di coalizione celebrate lo scorso 24 luglio.

“Abbiamo tentato fino all’ultimo di costruire un percorso comune, anche in considerazione del percorso di partecipazione costruito in occasione delle primarie. Dal Partito democratico, però, ancora una volta non sono giunte risposte adeguate”, accusa. L’ex premier rinfaccia ai dem di aver “insistito” per “infilare nelle liste esponenti impresentabili”. Il leader, rimarcano i pentastellati, “non ha mai chiesto né ha mai avuto sondaggi sugli scenari elettorali siciliani tra le mani: la notizia per cui il M5S correrà da solo in Sicilia per vantaggio elettorale è falsa e costruita ad arte”, la sottolineatura.

La replica dei vertici Pd locali non si fa attendere: “A Giuseppe Conte dico che la dignità è mantenere la parola data. E questa rocambolesca giravolta di oggi del suo Movimento è tutt’altro che degna. Quello del M5S è alto tradimento nei confronti dei siciliani che hanno creduto al fronte progressista”, tuona il segretario regionale Anthony Barbagallo. E anche al Nazareno la decisione, pur nell’aria da giorni, non viene affatto digerita: “La scelta di Giuseppe Conte di annullare il voto libero dei siciliani è senza precedenti”.

E’ un modo per rompere non solo un’intesa politica e degli accordi sottoscritti, ma un impegno assunto con decine di migliaia di elettori alle primarie dello scorso luglio”, sentenziano i dem. Enrico Letta, a sera, è ancora più netto: “Sono esterrefatto da questo voltafaccia – ammette – Mi chiedo se sono rimasto a un’idea romantica della politica, quella della parola data. Francamente ne sto vedendo di tutti i colori”.

A farne le spese la front runner Caterina Chinnici che lancia nuove ombre sul futuro: “Attraverso le primarie mi era stata affidata la guida di una coalizione che non esiste più – la presa d’atto – Tanta rispettosa e paziente attesa per ritrovarsi ora in uno scenario stravolto che di fatto azzera tutto e impone nuove riflessioni nel pochissimo tempo rimasto”, avverte mentre si susseguono le riunione dei vertici locali per scongiurare altri ‘terremoti’.

Candidato M5S per palazzo dei Normanni sarà Nuccio Di Paola, capogruppo pentastellato all’Ars e coordinatore del movimento in Sicilia e non Barbara Floridia, che invece aveva sfidato Chinnici alle primarie. “Impegno, correttezza e schiena dritta, la nostra proposta per il Governatore che ogni siciliano merita!”, assicura Conte.

Il centrodestra, intanto gongola. Se il candidato governatore Renato Schifani preferisce tenere i piedi per terra (“la spaccatura tra PD e 5Stelle non cambia per nulla il mio impegno e quello del centrodestra”, assicura), Gianfranco Micciché non bada alla scaramanzia. “La vittoria di Schifani in Sicilia? C’è la Snai per la politica? – ironizza il coordinatore di FI – perché credo che sia abbastanza scontata”.(LaPresse)

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