Spaccio di droga davanti alla chiesa e nell’enoteca: cinque in manette

Smantellate due 'piazze' a Marano di Napoli. Per la vendita dinamica accordi telefonici e incontri ogni volta in un posto diverso

MARANO – Lotta contro il business della droga: sono stati arrestati in cinque. Sono iniziate alle prime luci dell’alba di ieri le operazioni di esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare. E’ stato disposto il carcere per il 31enne Massimo Amato detto “O Ragioniere”, per il 36enne Luigi De Mitri conosciuto come Giggin, per il 26enne Emanuele Capparelli detto O Cinese e per il 26enne Alessandro Nacarlo. I domiciliari sono, invece, stati decisi per il 27enne Matteo Cagnazzo detto O’ Niro. Quest’ultimo è gestore dell’enoteca “La vinaccia” in via Norvegia.

Sono ritenuti indiziati dell’accusa di associazione finalizzata al traffico illecito, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. Amato avrebbe avuto un ruolo rilevante nell’attività, secondo la ricostruzione fornita dagli investigatori. L’indagine è stata basata sul monitoraggio continuo delle aree comprese tra Marano e Calvizzano. Secondo le forze dell’ordine, sarebbe stata posta luce su un’organizzazione ben costituita. Tutto sarebbe stato realizzato attraverso due modalità che si sarebbero concretizzate con altrettanti canali: statico e dinamico. Il primo si sarebbe realizzato facendo riferimento a due punti ben precisi di fronte la Chiesa di San Ludovico D’Angiò e nell’enoteca gestita da Cagnazzo. Si tratta in entrambi i casi di luoghi di ritrovo frequentati dalle giovani generazioni.

Sono tanti, infatti, i ragazzi della zona, ma anche dei Comuni limitrofi, che si ritrovano per chiacchierare o bere qualcosa. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, l’attività sarebbe avvenuta attraverso il supporto di presunti ‘aiutanti’. Questi ultimi avrebbero avuto il compito di avvisare, lanciando l’allarme, nel caso in cui avessero notato la presenza delle forze dell’ordine. Questa, però, non sarebbe stata l’unica modalità. Altrettanta rilevanza, infatti, avrebbe avuto quella dinamica. L’attività sarebbe avvenuta attraverso appuntamenti presi utilizzando il telefono. Sarebbe stata resa difficile e imprevedibile, in tal modo, l’individuazione del luogo dell’incontro. Il tutto sarebbe stato organizzato in modo da evitare occhi e orecchie indiscrete, oltre che le ‘visite’ delle forze dell’ordine. I carabinieri della compagnia di Marano, diretti dal maggiore Gabriele Lo Conte, hanno realizzato l’attività d’indagine attraverso soprattutto il monitoraggio costante del territorio.

Il lavoro dei militari dell’Arma è stato coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli. Nelle prossime ore, i cinque uomini avranno modo di chiarire la loro posizione in merito ai fatti contestati dall’autorità. L’attività investigativa non è stata conclusa e proseguirà anche nei mesi a venire.
Nel mirino delle forze dell’ordine sono finite diverse zone della città, spesso luogo d’incontro. Gli stupefacenti continuano a essere un business redditizio e diffuso. Sono sempre più i giovanissimi a diventare protagonisti del fenomeno. Nulla è dato, però, per concluso. Secondo quanto emerso, altre operazioni sarebbero già in cantiere.

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