Stellantis in fuga: Pomigliano smobilita e Landini resta muto

Gli Elkann in Serbia per aumentare i profitti. L’azienda alza cortine fumogene: la Panda elettrica sarà prodotta all’estero e allo stabilimento partenopeo sarà assegnato “un altro modello”

CASERTA – Viene da Est il de profundis per lo stabilimento di Pomigliano e per un fondamentale pezzo dell’industria al Sud. L’annuncio della produzione della Panda elettrica in Serbia è l’ennesima conferma della volontà di Stellantis (società che ha inglobato Fiat Chrysler Automobiles e Peugeot) di portare la produzione, in Paesi dove la famiglia Agnelli-Elkann può massimizzare i profitti. Il tutto dopo aver drenato, miliardi di aiuti statali nel corso degli anni, fra sussidi, cassa integrazione, appalti statali (come quelli con le forze armate) e trattamenti di favore anche in ambito mediatico, con gli organi d’informazione dapprima asserviti, poi addirittura parte integrante del gruppo societario (con La Stampa, Repubblica, L’Espresso e diverse radio). E pazienza se svuotare Pomigliano vuol dire impoverire ancora di più il Sud: in questo, va detto, la famiglia non fa preferenze geografiche, purché sia il proprio profitto a prevalere. Del resto, non è una novità il feeling con l’Olanda, dove la famiglia può usufruire di norme societarie più vantaggiose. Dall’azienda è arrivata una nota che, in pratica, non smentisce nulla: “Se l’evoluzione normativa e le condizioni competitive dello stabilimento di Pomigliano lo consentiranno, è nostra intenzione continuare il suo ciclo di vita e quindi sostenere lo stabilimento fino all’arrivo del nuovo ciclo di modelli’’.
Ancora una volta va registrato il silenzio assordante del leader Cgil Maurizio Landini, che ha lasciato alla Fiom locale le dichiarazioni di prassi, ma si guarda bene dall’infastidire in prima persona i “padroni”. L’annuncio del trasferimento della produzione costituisce “l’ulteriore conferma che il futuro degli stabilimenti italiani, dei livelli occupazionali e delle produzioni si decide fuori dai nostri confini. Dopo anni in cui le lavoratrici ed i lavoratori dello stabilimento di Pomigliano d’Arco hanno dovuto subire il ricorso agli ammortizzatori sociali, perché la produzione della sola Panda non bastava, oggi sentono nuovamente in pericolo il loro futuro. Il sito di Pomigliano d’Arco non può e non deve essere messo in discussione” hanno dichiarato il segretario generale Fiom-Cgil Napoli Mauro Cristiani e il responsabile del settore Automotive della Fiom-Cgil Napoli, Mario di Costanzo. “A fronte dei cambiamenti che riguarderanno il settore dell’automotive, con l’introduzione del motore elettrico al posto di quello endotermico, occorre che il Governo decida se il settore è strategico oppure no e – sostengono Cristiani e Di Costanzo – quali e quante risorse finanziarie impegnerà per il comparto produttivo, per favorire la ricerca e lo sviluppo della mobilità sostenibile. Il 6 dicembre è convocato presso il Mimit un incontro nazionale sull’automotive: ci aspettiamo dal Governo e da Stellantis risposte chiare ed impegni concreti affinché – concludono – non solo lo stabilimento di Pomigliano, ma tutti i siti produttivi italiani, abbiano una missione produttiva concreta di lungo periodo e siano garantiti i livelli occupazionali”.
“Il 23 novembre la direzione Stellantis in un incontro sindacale a Mirafiori ci ha confermato la produzione di Panda nelle attuali versioni fino al 2026”, nello stabilimento di Pomigliano. “Sollecitata dai nostri interrogativi rispetto al dopo, la direzione Stellantis ci ha ribadito ufficialmente che verrà assegnato un altro modello allo stabilimento campano senza menzionare quale tipologia di modello. Se le notizie che giungono dalla Serbia vengono confermate da Stellantis, diventa urgente e indispensabile conoscere quale modello di vettura sostituirà l’attuale Panda”. Lo afferma il segretario nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano, in una nota. “Attualmente lo stabilimento di Pomigliano d’Arco è in una situazione particolarmente positiva per i volumi grazie alle produzioni di Alfa Romeo Tonale, del Dodge Hotnet e della Fiat Panda – ha aggiunto – Tutto questo ha consentito di azzerare la cassa integrazione sulle linee produttive e di assorbire l’attività di circa 1.200 lavoratori provenienti dagli altri siti italiani”.
“A partire dal prossimo incontro del 6 dicembre prossimo, in sede ministeriale, la nostra priorità su Pomigliano nel confronto che si aprirà con il governo e Stellantis, sarà quella di ottenere tutte le garanzie necessarie a mantenere gli attuali livelli produttivi e occupazionali”, ha concluso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome