Napoli, spari nella piazza di droga dei Calone

NAPOLI – Colpi d’arma da fuoco nella roccaforte dei Carillo. Un commando in moto ha sparato in via Evangelista Torricelli poco prima di mezzanotte: colpita un’auto in sosta. Qui c’è una piazza di spaccio, che fa riferimento ai Calone-Marsicano. Sul lato opposto della strada quella dei Carillo. I due gruppi non sono mai stati amici. Ieri notte gli abitanti sono stati svegliati da una raffica di esplosioni e hanno allertato la polizia. Sono arrivati gli specialisti della Scientifica, che hanno avviato i rilievi. Trovati quattro bossoli del calibro di una semiautomatica: aveva fatto fuoco una sola arma in rapida sequenza e in più direzioni. Era stata una ‘stesa’. Nessun ferito. I poliziotti hanno contattato gli ospedali nella zona: non c’erano persone con lesioni d’arma da fuoco. Cosa era successo? Gli investigatori hanno ascoltato i residenti, per raccogliere le prime informazioni e avviare le indagini. L’allerta è massima. E’ un avvertimento al cartello dominante? Ma chi può sfidare i Carillo-Perfetto? Non proprio.

Gli inquirenti ci sono arrivati più tardi. Vediamo perché. L’auto è di una donna incensurata, che abita nella palazzina. E’ stata ascoltata dagli agenti del commissariato: ha spiegato che non aveva ricevuto minacce, né richieste. Non era lei l’obiettivo. Gli agenti ne sono certi: sanno che adesso può succedere di tutto. Hanno esaminato la ‘mappa’: ieri notte hanno fatto fuoco nel cuore del rione Cannavino, considerato roccaforte dei Carillo. Non solo. Poco più avanti c’è la più importante piazza di droga della ‘paranza’.
Però il gruppo armato ha sparato sul lato opposto della strada: di fronte alla piazza di spaccio dei Carillo. In una zona chiamata delle Case Rosse. Forse non è un caso. Qui c’è una postazione autonoma per vendere droga: non è legata ai Carillo-Perfetto. Ma fa riferimento agli Esposito-Marsicano-Calone. Probabilmente il messaggio è per la persona, che gestisce quella piazza di spaccio: potrebbe essere entrato in concorrenza diretta con i Carillo. Questione di spazi.

Una ipotesi degli inquirenti. Gli agenti hanno svolto ulteriori verifiche: un anno fa un commando sparò contro il portone di casa dell’uomo (sempre in via Torricelli). Due anni prima fecero fuoco contro la macchina. Dunque era stato lanciato più di un avvertimento. Problemi di coabitazione? Le forze dell’ordine non lo escludono. Il ‘titolare’ di quella piazza di spaccio in via Torricelli non ha legami diretti, ma contatti con i Marsicano-Esposito-Calone, che sono acerrimi nemici dei Carillo-Perfetto. Basterebbe questo. Ma c’è di più. Dopo decine di arresti eccellenti, tra cui Antonio Carillo, Antonio Calone, Carlo Esposito ed Emanuele Marsicano, lo scacchiere frammentato ha favorito la nascita di piccoli sottogruppi autonomi, che hanno cercato di riempire le caselle vuote. Tutto bene, fino a quando non scoppia la guerra. Il capopiazza indipendente non ha la protezione diretta: questo lo rende più esposto e vulnerabile agli attacchi.

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