Stipendi, i più alti a Bolzano

Lavoratori ben pagati anche a Varese e Bologna, male il Sud

MILANO – I lavoratori settentrionali percepiscono una busta paga più pesante. Il dato emerge dal rapporto 2018 dell’Osservatorio dei consulenti del lavoro. L’indagine ha come campione tutte le province italiane.

Sul podio Bolzano, Varese e Bologna

Prima in classifica è la città di Bolzano, dove il salario medio è di 1500 euro. Rispetto alle indagini precedenti c’è stato un aumento. Subito dopo c’è Varese con un salario medio di 1476 euro, in leggera flessione rispetto al passato. Terza in classifica è la città di Bologna con uno stipendio di 1446 euro: in aumento rispetto alla precedente indagine.

Il Sud è fanalino di coda della classifica degli stipendi

Nella classifica degli stipendi la maglia nera va al Sud. L’ultimo gradino è occupato dalla città di Ragusa con 1059 euro, in leggera flessione rispetto all’ultima indagine. La provincia del Sud con lo stipendio più alto è Benevento: è al 56esimo posto con una busta paga pari a 1288 euro. La busta paga di un lavoratore siciliano è inferiore del 30 per cento rispetto a quella di un lavoratore alto atesino, pari a 441 euro.

Occupazione femminile al 66% a Bologna

Il risultato dell’indagine è stato presentato nel corso del Festival del Lavoro che si è svolto nel capoluogo lombardo. L’analisi ha anche dimostrato che il tasso d’occupazione femminile più elevato, come nel 2017, è nella provincia di Bologna dove due terzi delle donne sono occupate, pari al 66,7%. Il tasso più basso si registra a Foggia dove lavorano meno di un quarto delle donne, pari al 23,4%.

Occupazione maschile elevata a Bolzano. Crollo al Sud

L’occupazione femminile si attesta al 65,9 per cento a Bolzano e al 64,3% a Firenze. La città di Napoli invece si ferma al 26%, Caltanissetta al 24,4% e Crotone al 24,3%. A Foggia tre donne su quattro, invece, non lavorano. Il tasso di occupazione maschile è, al contrario, molto più elevato: la provincia di Bolzano si colloca al vertice della classifica con 8 uomini occupati su 10 mentre a Reggio Calabria lavora meno della metà della popolazione maschile, seguita da Benevento e Palermo.

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