Tajani: Serve governo che lotti a Bruxelles su bilancio

Foto LaPresse / Federico Guberti politica Roma, 28/04/2018 nella foto: Antonio Tajani posato in strada Photo LaPresse / Federico Guberti politics Roma, 28/04/2018 In the picture: Antonio Tajani posing in the street

Roma, 4 mag. (LaPresse) – “Serve un governo forte e capace di lottare quotidianamente per ridurre i tagli all’agricoltura e per tutelare gli interessi italiani nel bilancio, con un’attenzione particolare alla aree del Centro-Sud. Quella del Mezzogiorno non può che essere una priorità. Non l’unica ovviamente. Il bilancio europeo è molto ricco. I soldi da spendere sono 1273 miliardi in sette anni”. Così il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, intervistato dal Messaggero.

“In Italia potrebbero arrivare tra i 9 e gli 11 miliardi all’anno – aggiunge – Poi, se siamo capaci, altri soldi li possiamo ricavare dai fondi erogati direttamente da Bruxelles e che non passano attraverso gli Stati. Il governo che dobbiamo darci al più presto deve lavorare per la vera coesione. Che significa portare le cosiddette zone disagiate al livello di quelle trainanti”.

“Bisogna combattere a Bruxelles e avere una strategia per prendere i soldi, trovando i co-finanziamenti – sostiene Tajani -. Detto tutto questo, occorre anche un grande fondo per il Sud, che accorpi tutti i fondi per il Mezzogiorno non utilizzati del bilancio in corso. E vanno uniti ad altri soldi: quelli del Piano Juncker, quelli che si possono chiedere alla Bei, quelli dei fondi pensione degli enti privati, quelli della Cassa depositi e prestiti, quelli della banca europea degli investimenti e anche quelli di qualche banca privata”.

“Infrastrutture di trasporti, ma anche digitali, a livello inter-regionale – aggiunge Tajani evidenziando le strategia per il Sud -. L’Alta Velocità in Calabria e nelle altre regioni. Portare il 4G e il 5G in tutta l’Italia meridionale, facendo anche da volano al turismo. Ridare ossigeno al piccolo e medio credito. Questa strategia per il Mezzogiorno, basata su un fondo di una ventina di miliardi, può avere un effetto leva di almeno 200 miliardi”.

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