Tennis, Cecchinato: so di poter dire la mia con i più forti, c’è rammarico

"Sentire il mio nome scandito dal pubblico del Philippe Chatrier è stato magico. Giocavo contro un top ten ed erano tutti per me."

June 8, 2018. / AFP PHOTO / Eric FEFERBERG

Parigi (Francia), 8 giu. (LaPresse) – “Sentire il mio nome scandito dal pubblico del Philippe Chatrier è stato magico. Giocavo contro un top ten ed erano tutti per me. Che belli tutti quegli applausi…”. Marco Cecchinato esordisce così in conferenza stampa, al Roland Garros, dopo la semifinale persa contro Dominic Thiem, numero 8 del mondo, 3-0. “Ho fatto match pari per due set con il numero due sulla terra dietro Nadal”, ha sottolineato il 25enne palermitano, capace di riportare l’Italia del tennis maschile in semifinale sulla terra rossa di Parigi e in uno Slam dopo 40 lunghi anni di attesa. “Certo c’è un po’ di rammarico – ha ammesso – oggi in tanti erano venuti qui da Palermo. Volevo regalare a tutti una bella impresa”.

“Ora – ha aggiunto – desidero solo staccare un po’ la spina per un paio di giorni e poi tornare a lavorare duro”. E ancora: “Le emozioni di queste due settimane devo ancora assimilarle, ci vorrà qualche giorno. Vado via con tanti pensieri positivi. Da lunedì sarò nei top 30, vedermi lì con tutti i migliori era il mio sogno da bambino. Ma so che posso ancora crescere, c’è tanto da lavorare”.


il personaggio

Ceck’ ha provato a raccontare così la sfida con Thiem: “Ho avuto le mie chance. Nel primo set ho recuperato il break di svantaggio iniziale, quando forse ho pagato un po’ la tensione. Non avevo mai giocato prima sul Philippe Chatrier. La svolta è stato quel tie break infinito del secondo set. Ho avuto tre set point dopo averne annullati altrettanti. Lui però li ha giocati da campione, peccato per quella riga sul rovescio quando ero avanti 8-7. Avessi vinto il secondo set gli avrei messo pressione e la partita ricominciava daccapo. Certo poi ho avuto un calo ad inizio del terzo, ma dopo due ore combattute in quel modo ci può stare. Il livello era altissimo. Ma questa esperienza mi servirà. Mi porto via la consapevolezza di poter fare match alla pari con i più forti. Ora lo se e non mi voglio più fermare. Preparerò Wimbledon meglio degli anni passati giocando i tornei sull’erba che lo precedono. Ora la mia classifica mi permette una programmazione di alto livello. Poi ci saranno Umago e Amburgo, altri due tornei sulla terra. Quindi il cemento americano sino agli US Open. E anche su quella superficie – ha concluso Cecchinato – so di poter dire la mia”.

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