Texas, detenuto giustiziato 30 anni dopo il suo reato

Si tratta della prima esecuzione dell'anno negli Stati Uniti e in Texas, lo Stato americano più attivo nelle pene capitali

(AP Photo/Pat Sullivan)


HUNTSVILLE – Un detenuto texano di 61 anni è stato giustiziato ieri sera per aver ucciso un agente di polizia di Houston più di trent’anni fa. Il suo nome era Robert Jennings. La polizia ha posto fine alla sua vita con un’iniezione letale. L’uomo aveva sparato nel luglio 1988 al poliziotto Elston Howard, nel corso di una rapina in una libreria per adulti.

Texas, le ultime parole del condannato

Per i miei amici e familiari, è stato un bel viaggio. Alla famiglia dell’ufficiale di polizia, spero che tu trovi la pace, che stia bene, che sia al sicuro e che cerchi di godersi ogni momento della vita. Perché non li riavremo mai indietro“. Queste le ultime parole pronunciate da Robert Jennings prima di chiudere gli occhi in attesa che il mix di medicinali iniettato nelle sue vene facesse effetto.

Jennings è stato dichiarato morto alle 6:33 del mattino, 18 minuti dopo la siringa fatale. È il primo detenuto condannato a morte quest’anno negli Stati Uniti e in Texas, lo stato più severo degli Usa, con all’attivo il più alto numero di pene capitali della nazione.

Condannato a morte con 30 anni di ritardo

Giustizia è stata fatta, la mia famiglia può finalmente avere il finale che meritava“. Queste le prime parole pronunciate invece da Michael Agee, il nipote di Howard, anch’egli ufficiale di Houston, subito dopo aver visto morire Jennings.

E’ in corso ora in America un dibattito circa il ritardo della pena. Dopo tre decenni dal suo reato, il detenuto ha ricevuto comunque la sua condanna. Il capo della polizia di Houston Art Acevedo, interrogato a proposito degli oltre 30 anni trascorsi tra il crimine e la punizione, ha detto che secondo lui “la giustizia è arrivata in ritardo, e per certi versi, un’altra ingiustizia è andata avanti“.

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