Ragazzi intrappolati in Thailandia, morto uno dei sommozzatori

L'uomo aveva 37 anni, ha perso conoscenza mentre posizionava delle bombole di ossigeno all'interno della caverna

BANGKOK – Uno dei sommozzatori impegnati nelle operazioni di soccorso dei 12 ragazzini intrappolati nella grotta sotterranea nel nord della Thailandia è morto. E’ successo giovedì pomeriggio. Si chiamava Saman Kunan, ed era un ex sommozzatore della Marina thailandese. L’uomo, 37 anni, era uno dei soccorritori volontari.
E’ la prima vittima di questa vicenda che sta tenendo il mondo intero in apprensione.

La dinamica dell’incidente 

Il compito di Kunan era quello di posizionare le bombole d’ossigeno nella “camera 2”, ovvero una delle cavità asciugate nelle ultime ore. Dopo questa operazione, l’uomo sarebbe dovuto tornare alla base di soccorso, distante 700 metri dopo l’ingresso principale.
Il soccorritore stava dunque rientrando dalla “camera 3” alla “camera 2” della grotta, come gli speleologi hanno nominato le varie parti della caverna, quando ha perso conoscenza.
Kunan aveva infatti finito l’ossigeno. L’uomo a provato ad avvisare i suoi compagni all’esterno, ma è solo riuscito a dare un paio di strattoni al cavo di segnalazione. Nonostante questa estrema richiesta di aiuto, ha perso subito conoscenza e non ce l’ha fatta. Il suo corpo è stato recuperato dai soccorritori quando l’uomo era ormai già morto.

La Thailandia tra speranza e sconforto

Solo ieri le speranze del paese intero si erano riaccese alla notizia che il livello dell’acqua all’interno della grotta era stato ridotto del 40%. Dopo la brutta notizia di oggi, però, lo sconforto prende la Thailandia, che da ormai 11 giorni segue col fiato sospeso la disavventura della squadra di calcio di ragazzini, che insieme al loro allenatore confidano nella bravura dei soccorritori per rivedere la luce del cielo.
Nella giornata di oggi, la disponibilità di ossigeno è scesa al 15%.
Le operazioni dipendono dall’imprevedibilità delle condizioni meteorologiche.
All’inizio pensavamo d’avere tempi più lunghi per salvare i ragazzi”, ha dichiarato il comandanteche gestisce le operazioni, “ma ora le cose stanno cambiando in modo rapidissimo. Abbiamo tempi molto limitati per tirarli fuori da là sotto“.

 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome