Vendola ricoverato al Gemelli per un infarto: non è in pericolo di vita

Appena pochi giorni fa Vendola ha difeso a spada tratta Mimmo Lucano ed il modello Riace

Nichi Vendola
Nichi Vendola (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

Roma (LaPresse) – Lunedi scorso Nichi Vendola, accusando un malessere, è stato ricoverato presso l’Ospedale Gemelli di Roma, dove gli è stato diagnosticato un infarto. A Vendola sottoposto a intervento chirurgico è stato applicato uno stent. Nei prossimi giorni verranno date ulteriori notizie sullo stato di salute del paziente che non è in pericolo di vita. È quanto si apprende da fonti di Sinistra italiana-Leu.

Appena pochi giorni fa Vendola ha difeso a spada tratta Mimmo Lucano ed il modello Riace

“Lasciamo stare i matrimoni combinati, perché sarebbe solo una commedia all’italiana se sullo sfondo non ci fosse una tragedia italiana e globale. In una regione martoriata dal partito mafioso della “monnezza”, in una terra ferita dai traffici e dallo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, in una Calabria dove per decenni troppi servitori dello Stato e troppi magistrati hanno praticato la politica dello struzzo, non vedendo mai nulla, o fingendo di non vedere, talvolta vendendosi a poteri di tenebra, ora hanno finalmente trovato il nemico della legalità: Mimmo Lucano, il sindaco dell’accoglienza”. Lo scrive sul suo blog Nichi Vendola di Liberi e Uguali, esprimendo la propria solidarietà al sindaco di Riace da ieri agli arresti domiciliari.

“I volontari, un tempo celebrati come eroi civili, sono improvvisamente diventati ‘vice-scafisti’ e trafficanti di esseri umani – prosegue l’esponente di Leu. E su questa propaganda becera Di Maio e Salvini hanno costruito lo sfondo culturale del ‘contratto di governo’. I grillini hanno messo una maschera legalitaria per nascondere la vergogna della loro subalternità ad un partito razzista e xenofobo”.

“Ma ora siamo ad un punto ancora più grave – insiste l’ex governatore pugliese. Nella Calabria dei massoni e dei ‘ndraghetisti che controllano territori ed affari, in una delle patrie elettive dell’ecomafia, la giustizia colpisce coloro che il Vangelo chiamerebbe “operatori di pace”.

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