Toscana: evade fisco per 9 milioni e prende il reddito di cittadinanza, arrestato

Foto Tonino Bonomo / LaPresse

PISTOIA – Ha evaso il fisco per oltre 9 milioni di euro, si è reso protagonista di una bancarotta fraudolenta per oltre 5 milioni di euro e percepiva anche il reddito di cittadinanza. Per questo un italiano è stato arrestato dalle fiamme gialle. La Guardia di Finanza di Pistoia ha dato infatti esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e a un decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Pistoia nei confronti di un cittadino italiano, operante nel settore conciario/calzaturiero tra le province di Pistoia e Pisa. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pistoia inoltre ha disposto la perquisizione di 14 diverse imprese (clienti e fornitori dell’arrestato), operanti nello stesso settore, sparse tra la Toscana, la Liguria e la Campania. L’attività trae origine dal fallimento di una ditta con sede a Montecatini Terme (Pistoia) e luogo di esercizio a Santa Croce sull’Arno (Pisa), che operava nel commercio all’ingrosso di pelli e calzature. Le attività investigative hanno permesso di mettere in luce un articolato sistema fraudolento tra la Toscana e la Campania, in un contesto di continuata grave evasione fiscale, che ha determinato una importante bancarotta fraudolenta, cui si aggiunge anche l’indebita percezione del reddito di cittadinanza e di altri benefici pubblici.

Il fallito, destinatario della misura cautelare, operava in questo modo: prima ometteva di presentare le dichiarazioni fiscali e in seguito attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, ometteva di versare le imposte dovute. La sistematica evasione fiscale così perpetuata ha determinato una bancarotta fraudolenta per quasi 5 milioni di euro ed una frode fiscale di oltre 9 milioni di euro. Emblematici del contesto operativo erano i casi di due presunti fornitori campani (entrambi privi di struttura aziendale e senza dipendenti) che emettevano fatture all’impresa di Montecatini: uno mentre era in realtà ristretto in carcere, l’altro il cui indirizzo risultava coincidere anche con il destinatario delle fatture. Nel corso delle indagini è emerso inoltre che lo stesso soggetto aveva indebitamente chiesto ed ottenuto l’erogazione di misure a sostegno del reddito, ossia il reddito di cittadinanza per oltre 14.000 euro e buoni spesa e buoni alloggio per oltre 8.400.

(LaPresse)

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