Tim, Genish rivede il target a inizio 2019 e apre ancora a Open Fiber

Il colosso italiano delle tlc paga certamente anche lo scontro tra i soci, che non pare placarsi

MILANO (LaPresse) – Dopo la maxi-svalutazione da 2 miliardi di euro sugli avviamenti dell’unità domestica, Tim modificherà i target del piano triennale all’inizio del prossimo anno. “Il cda rivedrà gli obiettivi principali nel consueto aggiornamento annuale del piano triennale all’inizio del 2019”. Lo spiega in conference call il ceo, Amos Genish. Precisando che la perdita di 800 milioni nei novi mesi “non va a modificare le priorità strategiche”. Che restano “la riduzione del debito e la crescita del cash flow con mezzi propri”. Tuttavia la pulizia dei conti non è bastata a convincere i mercati. Che puniscono Tim con un pesante passivo a Piazza Affari del 4,83% a 0,52 euro.

Tim modificherà i target del piano triennale

Il colosso italiano delle tlc paga certamente anche lo scontro tra i soci, che non pare placarsi. Pur riconfermando la fiducia a Genish, i grandi soci francesi di Vivendi attaccano gli avversari di Elliott, che hanno ottenuto la maggioranza in consiglio. Definendo la svalutazione che porta in rosso i conti “improvvisa e inusuale” perché avvenuta nel corso dell’esercizio e non a chiusura del bilancio. “È giusto chiedere ciò che Elliott ha in mente per evitare che il prezzo delle azioni cada a scapito di tutti gli azionisti della compagnia”, spiega un portavoce dei francesi.

La posizione di Genish

Genish preferisce non soffermarsi sulle polemiche, anche se in conference call precisa che la svalutazione è stata votata “dalla maggioranza del consiglio”, alludendo probabilmente agli amministratori in quota fondo americano. “Posso aspettarmi – dichiara – che tutti gli azionisti siano pronti a sostenere Tim per raggiungere gli strandard molto elevati di corporate governance che la società si merita”. E, sottolinea il capo azienda israeliano, “il management si sta concentrando su una sola cosa: gestire correttamente il business”.

Un bilancio sulla gestione

Sul lato della gestione, appunto, Genish afferma che il terzo timestre è stato “turbolento per tutte le Telco italiane” per la fatturazione tornata a 30 giorni da 28 e l’entrata aggressiva di Iliad sul mercato del Belpaese. “In questo ambiente completamente sconvolto, Tim è riuscita a garantire una performance operativa resiliente”, rivendica il ceo, che torna ad aprire a Open Fiber per un’alleanza nella Ftth, anche per attenuare i costi della concorrenza. “Naturalmente è una cosa a cui, se ci sarà, daremo il benvenuto”, garantisce.

Il Brasile “rimarrà un asset strategico”, assicura Genish, che fa sapere inoltre che il progetto di separazione della rete con la ‘Netco’ “ha rallentato” perché con il nuovo governo “l’interesse pubblico nella separazione legale si è ridotto”. Infine l’a.d. ha ammesso che l’asta 5G è stata più cara del previsto, ma permette a Tim di mantenere “una posizione di leadership”. I primi prodotti con questa innovativa tecnologia sono attesi a luglio 2019.

di Lorenzo Allegrini

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